domenica 30 novembre 2008

Sabina Guzzanti-Piazza Navona- 8/7/2008 contro Ratzinger

Per opportuna documentazione sulla persona alla quale sono state lodevolmente aperte le porte dell'Università di Udine.
Brava rettora Compagno (nomen omen), continui così...

IL COMMENTO - RIPRENDIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO UN COMMENTO SULL'APPARIZIONE DELLA GUZZANTI A UDINE























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Condividiamo in toto quanto espresso su "Il Gazzettino" del 29.11.2008 dal signor Massimo D'Oria al quale ci permettiamo solo di fare presente che Raimondo Strassoldo non è mai stato rettore dell'Università di Udine, ruolo invece ricoperto dal fratello Marzio.
P.S.: Cliccando sul titolo si è automaticamente indirizzati alla pagina originale de "Il Gazzettino".



Confronto-scontro
tra Strassoldo
e Guzzanti
Il confronto scontro tra Strassoldo -Guzzanti, è stato un elevato momento formativo e didattico rivelatore, e vediamo il perchè. Il prof. Strassoldo si è dismesso dai panni di rettore ed ha okkupato l'Aula Magna; gli studenti lo hanno invitato ad andarsene al grido di "buffone buffone" e se comunque avesse inteso intervenire, lo avrebbe dovuto fare a margine e solo "qualora glielo avessero consentito" (perchè in una democrazia elastica, non è effettivamente così scontato che ti concedano la parola). Strassoldo , hanno commentato i pargoli, non si è comportato nel rispetto delle regole democratiche e del libero dibattito. Benissimo, se non fosse che nelle settimane scorse gli studenti con le loro di manifestazioni, di okkupazioni, di blocco delle lezioni o di lezioni tenute a cielo aperto a dispetto anche delle esigenze di quei colleghi che mal si adattavano e non condividevano tale realtà, non si sono accorti di una semplicissima cosa: che il Strassoldo che avevano al cospetto era semplicemente uno di loro, che faceva le stesse cose che fanno loro, solo con quarant'anni in più.
Peraltro anche Sabina Guzzanti ha fornito squarci di squallore ispiratissimo: estremamente contrariata da quella presenza ingombrante che le impediva di parlare alla platea di spettatori, ad un tratto ha richiesto nientemento che l'intervento degli addetti alla sicurezza. Poco più di un mese fa il Presidente del Consiglio manifestò l'idea di mandare le forze dell'ordine negli atenei per garantire l'ordine pubblico: fu tacciato, come ovvio, di essere un fascista. Quindi Guzzanti, abituata a fare la caricatura del detestatissimo Berlusconi, si è talmente calata nella parte che di fatto ne è diventata pienamente complice fino a replicarne le gesta anche dal vivo e al di fuori del copione: non si è infatti nemmeno accorta di essere di "immedesimata pasta", di intendere le cose allo stesso modo e di seguire gli stessi esempi con analoghi esiti, ovvero la richiesta di vedere applicate misure restrittive e coercittive e quindi di essere anch'ella persona che si ispira ad una concezione fascista dell'ordine. Che poi uno si immagina che l'Università sia ancora un luogo di eccellenza umana, culturale, dove coloro che vengono invitati siano figure propedeutiche ad un'attività didattica e formativa. Ma Guzzanti, una donna che fa satira in tv ed in teatro, quella stessa donna di Piazza Navona dove dal palco allestito per la manifestazione di Antonio Di Pietro si è dedicata all'insulto libero, è piuttosto dubbio che possa soddisfare tali premesse. Per intendersi: chi vuole seguire le sue performances paga il biglietto e va in galleria. D'altronte è probabile che abbia inteso semplicemente fare una promozione all'evento che in serata ha tenuto al Giovanni da Udine e per fugare ogni possibile dubbio sull'iniziativa messa in piedi dall'Università di Udine (un'Università, mica un bagaglino!) la stessa Guzzanti a più riprese si è rivolta all'indirizzo di Strassoldo perchè fosse lasciata libera di iniziare il suo "spettacolo": ha detto spettacolo, roba da Zelig, mica una lectio-magistralis o chissà cos'altro. Dopodichè gli atenei hanno la libertà di intraprendere le iniziative che gradiscono e che evidentemente più si addicono al contesto, che per quanto libere e nella discrezione dei responsabili, un qualche indizio sulle condizioni di stato vegetativo permanente in cui versano queste istituzioni, ce lo forniscono: perchè se nelle Aule Magne entrano i Guzzanti piuttosto che i Valentino Rossi mentre alla Sapienza di Roma il teologo, il professore, il Papa Ratzinger viene censurato, pare di capire a spanne che qualcosa non funziona: si presume che una personalità come Benedetto XVI, sul piano filosofico, etico, storico, culturale qualcosa da dire lo abbia. Ma i tempi cambiano; l'egemonia culturale che fino a qualche tempo fa era appannaggio di certa appartenenza politica, ha subìto un transfer: infatti le icone sono diventate i Luxuria dell'Isola dei Famosi, i Guzzanti e compagnia cantante.Però gli studenti universitari (mica roba da scuola materna), ci credono, si sentono attratti e coinvolti. Bastava guardare i loro volti per comprendere che pensavano davvero di essere al cospetto dell'evento dell'anno, del discorso del nuovo millennio by Sabina Guzzanti. Se questa è l'Università di oggi, il tempio della conoscenza, della cultura, della maturazione critica e consapevole dei giovani, è bene una cosa: che chi può cambi percorso.
Massimo D'Oria
Udine

sabato 29 novembre 2008

IN PILLOLE


In Nigeria scontri tra musulmani e cristiani a Jos, 380 morti
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=88881

Rifiuti/Nugnes si è tolto la vita nella sua casa di Pianura
http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2008/11_novembre/29/rifiuti_nugnes_si_e_tolto_la_vita_nella_sua_casa_di_pianura,17042584.html

Terrorismo: Brasile, Battisti non è rifugiato politico
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_821415796.html

Renzo Bossi bocciato per la terza volta all'esame di maturità
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.2768113819

Università, Ferrarotti sull'inaugurazione interrotta alla Sapienza: "Non giustifico gli studenti, ma attenti al loro disagio"
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=11923&sez=HOME_SCUOLA&npl=&desc_sez=

IL COMMENTO - ANCORA SULLA GUZZANTI: MERITORIO AVERLE APERTO LE PORTE DELL'AULA MAGNA DELL'UNIVERSITA' DI UDINE


In foto: la rettora dell'Università di Udine prof. Cristiana Compagno


Abbiamo reperito sul sito http://www.sabinaguzzanti.it/ la versione integrale della "lectio magistralis" tenuta dalla professoressa Sabina Guzzanti a Piazza Navona (Roma) l'8 luglio 2008.

Quella "lectio magistralis" per la quale doverosamente la docente universitaria è stata graziata dal guardasigilli Alfano dall'ipotizzato reato di vilipendio il quale il 20 settembre 2008 annunciava che non farà procedere i magistrati contro la Guzzanti per gli insulti al Papa.

La professoressa Sabina Guzzanti, parallelamente all'attività di docenza, effettua attività di spettacolo: ci riferiamo al tour "Vilipendio" di cui alla presenza della Sabina in Udine il 26 novembre in un doppio appuntamento (aula magna dell'Università, sede appropriata per un docente; spettacolo serale al Teatro Giovanni da Udine)


Indubbiamente abbiamo tratto la convinzione che la professoressa Guzzanti fosse sicuramente meritevole di varcare le soglie dell'aula magna dell'Università degli studi di Udine per la quale qualcuno si batté. Sbaglierebbe chi ritenesse che detta aula magna, dopo la visita della professoressa Sabina, potesse dirsi ormai ridotta a un troiaio.


Alberto di Caporiacco


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Osteria delle mistre ecc

le ministre so maestre

e se a letto so’ un portento figuriamoci in parlamento

dammela a me carfagna

pari opportunità

fior di viagra

na volta si moriva di pellagra

gli importa solo della sua prestazione

è il viagra che farà l’opposizione.

Nella prima repubblica sono scoppiati gli scandali, nella seconda si è discusso su come evitare che gli scandali potessero venire alla luce. Si è deciso innanzi tutto di non far più scegliere agli elettori i candidati da votare. Finalmente nella terza repubblica detta “auto convocata”, gli scandali effettivamente non scoppiano più. Saccà riabilitato dopo sei mesi e dopo tutte le porcherie che ha detto e fatto, la carfagna riabilitata prima ancora che le intercettazioni siano uscite. Le donne che contano trasversalmente, santanchè an, armeni rifondazione insorgono in sua difesa in quanto donna. Noi non sappiamo che è successo noi cittadini comuni, a meno che non abiamo lettor il quotidiano argentino, el clarin che ci informa ci sono delle intercettazioni in cui una ministra spiega a un’altra come si fa sesso orale col pres del consiglio, parentesi pompino.
La armeni «Il paragone con la Lewinsky è una volgarità gratuita» non è la volgarità il problema è che un paragone a cazzo di cane, la levinsky non è stata fatta ministra. Delle pari opportunità per giunta che servirebbe pure come ministero, visto il livello delle donne che riescono a farsi strada.
Volete difendere anche queste donne? Da cosa poi? Da loro stesse? Allora non lo fate solo con le amanti di berlusconi! Perché ministra proprio quella quando ci sono delle martiri: come la poverina andata in overdose in compagnia dell’on mele del partito di casini, detto bordelli?Perché la carfagna quando ci sono delle eccellenze come la corna che dicono sia stata tanto brava da provocare il coccolone a bossi?Intanto da Tokyo il cavaliere dice, gli italiani non si scandalizzano per gli scandali e il gallismo piace. Un sondaggio fatto dal nipote di goebels assunto in incognita nelle pr del pld sostiene che la prossima volta il premier potrà fare un grosso passo avanti e al momento della presentazione del governo dichiarare: Pari opportunità? Succhiamelo. Col plauso degli italiani.Per i 4 gatti che sfuggono al fascino del gallismo le uniche speranze restano il viagra e la mobilitazione sindacale delle prostitute. Obbiettano le prostitute: i sindacati sono corrotti non ci fidiamo. Se una fa la sindacalista si fa promuovere prostituta di prima classe anche si dedicherà alla fellazio senza passione anzi il rischio è che poi smetta proprio di lavorare e se ne stia a casa con uno stipendio immeritato.Cofferati interviene contro la nuova ondata di qualunquismo e vieta i commenti politici nei bar del centro storico dalle 9 alle 19.Il dibattito nella società civile è acceso:
scrive alex 32:perché chi fa satira deve continuare a dire fellazio mentre i politici possono parlare apertamente di pompini?
Replica senza senso, autorevole proprietario di una uno del 96: si basta con le ipocrisie, domani vado al lavoro in mutande.
Più cauto mattia 79 proprietario di un cane di origini miste: io il mio voto l’ho venduto in cambio di un permesso per gli handicappati e sfido chiunque a dire che non ho fatto un buon affare.
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Blaterano sempre di politica con la p maiuscola, contrapposta a quella della piazza, emotiva, qualunquista, distruttiva. Ma col senno di poi nel 2006 il centro sinistra avrebbe dovuto dire: non abbiamo una maggioranza, questa legge elettorale ci impedisce di governare, si cambia la legge elettorale e si torna a votare. Questa sarebbe stata una scelta politica con la p maiuscola.Col senno del poi anche se avessero perso sarebbe stata una vittoria meno brutta di questa, che lasciava più possibilità.Quando hanno formato il governo, con 2 soli senatori in più del polo, ci siamo detti: avranno pensato a qualcosa. E come al solito non avevano pensato proprio a niente. Tiravano a campare come sempre, con dentro mastella, con dentro dini che poi ha fatto cadere lui il governo ma nessuno lo ha nominato vattelappesca perché. Sarà che da ex direttore generale della banca d’italia nominato da cossiga, terrà per le palle chissà quanta gente. Lo sapete com’è virile il dini…non lo sapremo mai. Ma loro fanno la politica con la p maiuscola, e sanno che la libertà di informazione e conflitto di interessi non sono prioritarie. Prioritario è il fatto che la gente non arriva a fine mese. Come se le due cose non fossero collegate. La trovata di veltroni: legittimare l’avversario e poi non lo nomina mai per sfregio. Non voleva fargli aumentare le voci su google forse.
Sappiamo che il governo lo ha fatto cadere anche razzinger (ha questo problema di rivalità con woytila che aveva fatto cadere il muro di berlino) con quella porcheria dell’apertura negata all’università della sapienza e sappiamo che la menzogna della censura a razzinger è stata sostenuta da tutti i media e da quasi tutti i politici. I poveri professori sono stati massacrati, perfino da cacciari: cretini che dovrebbero tacere per i prossimi 20 anni.Questo è il controllo dei media. Riuscire a inventare una polemica che non sta né in cielo né in terra.Perché razzinger dovrebbe inaugurare l’anno accademico? È vero che grazie al governo alla legge moratti, gli insegnanti di religione diventano di ruolo. Se il vaticano li licenzia lo stato continua a pagarli e possono insegnare anche altre materie senza essersi fatti i corsi di specializzazione i dieci anni di graduatoria che si fanno tutti gli altri. E senza avere le qualifiche richieste dallo stato italiano. Suona bene stato italiano. Questo significa che grazie a questa legge fra 20 anni il 30% degli insegnanti sarà stato scelto dal vaticano .Grazie al controllo sui media di questo si sa poco e niente.
Questo succederà fra 20 forse. Ma 20 anni non sono ancora passati quindi che ora il papa inauguri l’anno accademico è prematuro. e razzinger fra 20 sarà dove deve stare all’inferno tormentato da diavoloni frocioni molto attivisti, poco passivisti. Non come quelli dell’arci che hanno accettato senza replicare di fare il gay pride a Bologna nemmeno in centro, perché cofferati non voleva con una bandierina sul palco tra le altre con una figurina di un ragazzetto con la svastica che dice: “mi chiamo italo odio i froci ma amo il mio camerata” perché non volevano prendere posizioni antifasciste.Una donna è stata violentata e picchiata perché lesbica e altri ragazzi gay sono stati malmenati finiti all’ospedale, grazie alla campagna razzista del vaticano che va avanti indisturbata introducendo valori aberranti nella nostra repubblica laica fondata sulla resistenza. Dice ma la guzzanti è gay?No, non sono gay e non sono nemmeno rom ma piango davanti alla televisione e leggendo i giornali in questi giorni. Non sono nemmeno una trans ma mi tormenta quello che volete quello che è successo il mese scorso al prenestino.Le telecamere del tg1 filmavano quelli che il giornalista chiamava dei ragazzi del predestino, che però avevano le teste rasate e le svastiche che non è un look proprio del prenestino, mentre braccavano delle trans che cercavano di fuggire tra i rovi urlando non siamo animali non siamo animali, la polizia guardava, alcuni fumavano, la gente applaudiva e la televisione pubblica ci parlava dell’esasperazione dei residenti!Questo significa avere il controllo dei media.Non ho parenti che hanno fatto la resistenza, ma non starò a guardare quando chiuderanno il museo di via tasso.Non sono una moralista o meglio conosco il significato della parola moralista cari opinionisti dei miei coglioni,moralista è uno come il sindaco di ny che dice che il sesso è il demonio e poi si scopre che spende 2000 mila dollari l’anno per trombare. moralista è l’on mele e il partito di casini detto bordelli. Ma insieme alle altre facilities non danno un vocabolario agli editorialisti? Cerami oltre che scrivere film ma alberto sordi ce l’hai presente? L’hai digerito o è ancora troppo presto? Se ne parla in autunno di chissà quale anno.
Non sono nemmeno girotondina è una parola che mi fa venire l’orticaria anche se le manifestazioni dei girotondi sono state importanti. lo dico perché non credo d’essere l’unica in questa piazza che la pensa così.Non sono dipietrista anche se certo gli sono grata per quello che fa in parlamento, non sono grillina anche se penso che grillo abbia fatto un buon lavoro, meglio che sia, è una presenza e un lavoro positivo il suo.
Non lo so se è giusto proteggere le donne con le quote rosa, non sono sicura, per me lo possono pure togliere il ministero pari opportunità o lo possono lasciare, non possono però metterci una che fa la ministra perché ha sollazzato presidente del consiglio. La vita sessuale di b sono fatti suoi, ma questo non c’entra. Quello che sei berlusconi lo sanno tutti. avete letto cosa ha scritto la casa bianca al g8 nella sua presentazione. “uno dei leader più controversi nella storia di un Paese conosciuto per la corruzione del suo governo e per il vizio”.Questo e altro hanno scritto sulla sua presentazione consegnata nella cartellina a tutti i leader del mondo.Scopa con chi vuoi, con chi te la da, ma non ti puoi permettere di insultare le lotte delle donne perché ti facciamo un culo come un secchio. Chiedi scusa e metti al ministero chi ti pare, chiunque sia plausibile abbia delle idee su come migliorare la situazione delle donne, nel lavoro, a casa e per le strade.
La carfagna, donne ragazze è troppo. In tutto il mondo in america latina, del nord, in africa in india sono le donne che si organizzano e risolvono le cose, forse questo paese ha semplicemente bisogno di noi.
Vi sentite così radicali voi? Io no. Io ho pure votato veltroni. sapendo che in caso di vittoria non avrebbe fatto nulla di rilevante sull’informazione, giustizia, conflitto di interessi, istruzione, sanità, molti di noi responsabilmente lo abbiamo votato disperatamente più che responsabilmente, cercando di limitare i danni.Rutelli no. Rutelli confesso che non l’ho votato. Ho pure fatto la pubblicità sul mio blog: andate a votare arrivano i fascisti, la gente che vomitava: - no rutelli no, e io: - per favore non sapete quello che ci aspetta.. poi quello ha continuato a fino all’ultimo a dire: voglio solo i cattolici, niente dissenso, niente sinistra… quando è arrivata la domenica ho preso in mano la scheda e non me la sono sentita. Ma non per irresponsabilità, non volevo essere invadente. Se proprio non lo vuoi sto voto non insisto. Un fatto di educazione.
Non ho mai né pensato né detto che destra e sinistra sono uguali. Nemmeno fascismo e socialismo sono uguali. Niente è uguale. È tutto diverso!Ma il comportamento della nostra classe dirigente ha da tempo sorpassato i limiti della tolleranza.c’è un modo di dirlo senza essere tacciati di qualunquismo? Non c’è un modo. Non va bene né un ragionamento, né dire solo i fatti, né dire vaffanculo, non c’è un modo. Perché la sinistra deve appoggiare la proibizione delle intercettazioni? La sinistra è sempre riuscita a fare le cose anche il modo pulito. Non è uguale alla destra la porcheria della scalata unipol bnl, la volete ripetere?
Dice perché i comici fanno informazione, non la fanno solo i comici la fa pure dagospia per esempio con lo stesso meccanismo. Si è sposato una miliardaria è entrato nei salotti e ci dice in anteprima le notizie i gossip finanziari dice quello che sanno le persone che contano e che i cittadini non sapranno mai, perché in tv non si parla di nessuna cosa importante in modo decentemente approfondito e comprensibile. Questo è un paese in cui le cose si sanno solo nei salotti e le masse non devono sapere niente!Grillo che ha tre 4 informatori e sembra un mago agli occhi della gente. Lo sapevate che…? Ohhh! Sembra uno che tira fuori i conigli dal cilindro.
Io quando faccio uno spettacolo chiamo qualche giornalista bravo gli chiedo: scusa qua che è successo? e me lo spiega. sono tutte cose interessanti, non c’entrano tutte in uno spettacolo, ma quando me lo spiegano lo capisco quando leggo il giornale no. Così siamo ridotti. anche le domande semplici.Una domanda ci siamo fatti tutti ad esempio dopo le intercettazioni.perché vanno tutti a mignotte? Hanno i soldi, hanno il potere, al di la di quanto ci scassano la minchia sul fatto che il divorzio è un male, la famiglia, no sesso senza procreazione e poi ci danno pure dei moralisti loro a noi! Ma perché si inguaiano sempre con le mignotte? che difficoltà c’è a trovare una donna non a pagamento? Te la fai questa domanda. Non è la domanda principale ma è tra le mille che ti attraversano la mente e a cui è giusto rispondere. E ci vuole poco. A me l’ha spiegato un extossico.- vanno a mignotte? perché pippano. È molto semplice. È per questo che il pippatore è legato alla figura della zoccola. Anzi se va a puttane è quasi sicuramente un pippatore. È basilare che il pippatore cocainomane vada a zoccole. Perché lei ha la pazienza che a te non ti si alza l’uccello e lei sta là e tu Ti diverti a guardarla mentre sei fatto come una mina.Questo perché la cocaina agisce sulla amigdala che libera le dopamine, al contrario dell’eroina che agisce sull’ipofisi che libera le endorfine, per quello lo spitbol è la cosa più buona del mondo, perché ti regoli il corpo come vuoi. Per quello il tossicomane non tromba e il cocainomane invece vuole trombare come un pazzo: perché le endorfine sono le stesse che escono fuori dopo l’orgasmo maschile.
E vanno possibilmente con più di una perché le fai giocare fra di loro , non hai l’angoscia che ce ne hai una sola che si aspetta la prestazione anche se la paghi.Ho appurato anche che Berlusconi, non pippa. Vedete che siamo obbiettivi? Quello che è giusto è giusto. Lui è sex addicted, non si droga prende solo una tonnellata di viagra. Per questo è stato ribattezzato presidente vaso dilatato. Collaboratori vasellinati o vassalli.
Sono stata fuori dall’italia per un po’. Sono tornata e sull’aereo ho letto l’espresso. La notizia è scioccante. L’articolo di apertura dice che Berlusconi ha mostrato il suo vero volto: non un grande statista ma un uomo che pensa solo a fare leggi per sé! Ha ingannato l’opposizione con straordinaria abilità! . Meno male che avevo la cintura di sicurezza perché rischiavo di cadere dalla sedia! La sua performance è stata talmente geniale e inaspettata (sorrideva! Lui che non ha mai sorriso!), che ha ingannato perfino Veltroni!
Ho visto che in messico hanno una situazione non tanto diversa dalla nostra e fanno una opposizione molto efficace. Parlo dei cittadini normali non degli zapatisti. Tutte le volte in piazza ripetono una frase diJosè marti, le cose cambiano quando c’è un leader che è pronto e quando c’è un popolo che è pronto. Noi non abbiamo né l’uno né l’altro forse, ma se non siamo pronti questo è il modo per prepararsi, manifestare, militare, organizzare. Nella piazza fra la gente nascono i leader nella piazza siamo un popolo, nei centri commerciali si sente meno questa cosa. Se l’opinione pubblica ha cambiato in parte idea su berlusconi e lui ha perso le elezioni nel 2006 è molto merito nostro. Stiamo tutti imparando a fare politica. La prossima volta che andiamo a votare dobbiamo poter votare un programma di cui siamo convinti e fieri.
FONTE: http://www.sabinaguzzanti.it/

GLI SPECIALI DEL SABATO - LUCIO BATTISTI. Puntata 2 il 6 dicembre


La prossima puntata sullo speciale dedicato alla storia di Lucio Battisti sarà on line sabato 6 dicembre con i successivi 5 quarantacinque giri, sempre seguendo il criterio cronologico.

Mina _ Io vivrò senza te _ Live 1974

Le canzoni di Lucio sono state spesso da lui scritte per altri o comunque riproposte da altri.
Nel filmato che proponiamo corre l'anno 1974 e Io vivrò (senza te) è stata composta nel 1968, quarto 45 giri di Battisti, lato B di "La mia canzone per Maria".
Mina è in forma strepitosa e la canzone mette i brividi.

Lucio Battisti - Balla Linda

Nel 1968 Battisti incide Prigioniero del mondo, una canzone scritta dall'eccellente musicista Carlo Donida con testo di Mogol, che doveva essere originariamente interpretata da Gianni Morandi, e che Battisti porta con scarso successo alla manifestazione Un disco per l'estate 1968. Di questo brano esiste anche un raro videoclip girato su pellicola in bianco e nero, che è anche il primo filmato assoluto nel quale si vede il cantante, girato sulle montagne del Veneto e proposto in televisione su Raidue nel settembre 2004 in una trasmissione commemorativa a sei anni dalla scomparsa. Sul retro Balla Linda, una canzone melodica ma già "sperimentale" per i canoni musicali dell'epoca, in cui Battisti rifiuta la convenzione delle rime baciate per i testi, d'accordo con Mogol.

Con Balla Linda partecipa al Cantagiro, dove si classifica al quarto posto, entrando per la prima volta, con una canzone da lui interpretata, in hit parade; la canzone, in una versione in inglese intitolata Bella Linda, otterrà, eseguita dai Grassroots, un notevole successo negli Stati Uniti, piazzandosi al numero 28 della classifica di Billboard. In quell'occasione alcune affermazioni del cantante ("quando voi non sarete più popolari, io sarò ancora famoso") finiscono per irritare critica e concorrenti, accusandolo di presunzione ingiustificata, sebbene Lucio intendesse dimostrare più che superiorità, una ripagata consapevolezza.

Lucio Battisti - Luisa Rossi (1967)*

Nel 1967 Mogol e Battisti sono gli autori di 29 settembre, interpretata dall'Equipe 84, un clamoroso successo che arriva al primo posto della hit parade grazie alla trasmissione radiofonica Bandiera gialla. Sempre in quell'anno scrivono un altro grande successo per l'ex Camaleonte Riki Maiocchi, la celebre Uno in più, considerata una canzone-manifesto della cosiddetta linea verde con cui Mogol intendeva perseguire un rinnovamento della tradizione musicale italiana, lavorando con giovani cantanti e autori quali Battisti. Sempre nel 1967 suona la chitarra ne La ballata di Pickwick, sigla iniziale e finale, mai pubblicata su disco, dello sceneggiato di Ugo Gregoretti Il Circolo Pickwick; la canzone è cantata da Gigi Proietti, che in seguito ricorderà il suo unico incontro con Battisti.

Nel 1967 produce Luisa Rossi, il suo secondo singolo da interprete; un blando Rhythm and Blues che non riscuoterà grande successo (sul lato B è incisa Era, una delicata canzone dalle atmosfere quasi medievali).

Lucio Battisti - Per una lira (1966)

Lucio esordì come solista con il 45 giri che includeva Per una lira e Dolce di giorno, con modesti risultati di vendite, tanto che oggi il disco gode di grande considerazione nel circuito collezionistico. Le due canzoni vennero poi portate al successo rispettivamente dai Ribelli capitanati da Demetrio Stratos e dai Dik Dik. Nel circuito degli "addetti ai lavori", Per una lira si fece notare come brano fortemente innovativo nel testo e nella scrittura musicale.

GLI SPECIALI DEL SABATO - LA STORIA DI LUCIO BATTISTI


Nella giornata di sabato staccheremo l'interruttore da temi politici e di attualità e ci dedicheremo a un po' di storia. Musicale.

Quanto alla domenica, poi, il settimo numero del giornale sarà espressamente ridotto e conterrà al massimo un paio di servizi, a seconda della rilevanza dei temi trattati.

Ecco così che lo spazio previsto per gli articoli di sabato sarà interamente dedicato a una grandissima figura di cantautore (definizione troppo limitativa) italiano, Lucio Battisti.

venerdì 28 novembre 2008

LETTERATURA PER BAMBINI - LE AVVENTURE DEL FOCHETTO FISHER



(2a puntata)





All'orizzonte comparve una sagoma indistinta. Quando si avvicinò si fece più nitida e ne riconobbi le caratteristiche: era un uomo alto ed indossava una giacca bianca, sembrava proprio una foca, ma quando si avvicinò mi accorsi che era diverso, assomigliava al mio aggressore. Capii fin dall'inizio che non aveva cattive intenzioni. Subito si lanciò verso di me e con un balzo mi strappò dalle mani dell'altro uomo e lo disarmò proprio quando questi mi stava per colpire. L'uomo scappò via e il mio salvatore, ignaro del fatto che io capivo benissimo il suo linguaggio, lo insultò chiamandolo 'bracconiere'. Rimasi quindi tra le braccia di colui che mi aveva salvato. Dopo il suo generoso gesto capii che doveva essere per forza il mio papà. Perchè mai altrimenti mi avrebbe dovuto salvare? Fu allora che cominciai a parlare in perfetto italiano e decisi che da quel giorno non mi sarei mai più staccato dal mio papà. Oggi frequento l'asilo, non uno comune, un asilo solo per foche, ma non mi trovo molto bene con i miei compagni , soprattutto con uno di loro, ma di questo vi parlerò un altro giorno in quanto il mio papà mi sta chiamando.
(2-continua)
Francesca di Caporiacco

IN PILLOLE


Casa: compravendite a picco. Meno mutui concessi in banca.
Università, interrotta cerimonia alla Sapienza
Terrorismo, Maroni: "In Italia il livello di attenzione è altissimo"
Sequestrate scarpe cancerogene
Ue, accordo contro il razzismo previsto il carcere da 1 a 3 anni

IL SERVIZIO - GESTIONE IMMOBILI FVG: STAMPA DI SERIE A E STAMPA DI SERIE B, MA I MAGISTRATI DI CHE SERIE SONO?


La domanda del titolo sorge spontanea.

C'è una stampa di serie A e una stampa di serie B, nonostante l'iscrizione all'Ordine accomuni tutti.

Fabio Folisi, direttore di FriuliNews, che ha un indirizzo internet quasi uguale al nostro http://www.ilgiornaledelfriuli.it/, già nove mesi orsono pubblica una serie di articoli sulla Gestione immobili Fvg e sulla centrale di teleriscaldamento dell'Ospedale di Udine.

Risulta che Folisi sia stato anche minacciato.

Ma la notizia, data da una stampa evidentemente considerata di serie B, pare non avere peso.

Nove mesi dopo il Messaggero Veneto dà una notizia, evidentemente di seconda mano. La stampa, in questo caso, è di serie A. Ovvero la notizia acquista ufficialità e veridicità quando è data da una fonte giornalistica di serie A.

Ma la parte comica deve ancora venire.

In Procura della Repubblica a Trieste sembra che internet non la conoscano ancora. Infatti il PM Tito, sì proprio lui, quello della tangentopoli friulana, ordina l'acquisizione degli articoli di stampa del Messaggero Veneto e si appresta - così si immagina - ad indagare sulla Gestione immobili Fvg.

Stampa di serie B dà la notizia: la notizia non esiste. La stampa di serie A dà la notizia nove mesi dopo e la magistratura, che non conosce internet e non acquista i giornali ma li "acquisisce", si muove.

Già. Ma la magistratura, soprattutto quella triestina, in che serie gioca?

LA NOTIZIA - CITTADINANZE ONORARIE FACILI: ULDERICO BERNARDI SU ROBERTO SAVIANO


Riportiamo da Il Gazzettino di oggi, 28.11.2008, un ottimo commento di Ulderico Bernardi.

Per chi non lo sapesse, Ulderico Bernardi è professore ordinario di Sociologia dei processi culturali nel dipartimento di scienze economiche dell'Università Ca' Foscari di Venezia.
I suoi studi riguardano la persistenza culturale nel mutamento sociale, che ha indagato nell'ambito delle minoranze etniche, nelle comunità contadine investite dalla industrializzazione, nelle colonie di emigrati veneti in America latina, nell'America del nord ed in Australia.


CITTADINANZA ONORARIA PER SAVIANO. MA BASTA UN BEL LIBRO?

di Ulderico Bernardi


Padre Dante c'era andato giù duro, con quella serva Italia ridotta a bordello. Altri, pur fra tombe che si scoprono e sciabole sguainate, preferivano cantare di un Paese ch'è la terra dei fiori, dei suoni e dei carmi. Vedere l'inno di Garibaldi. Insomma non sappiamo vivere se non fra gran tempeste e cabaret. Normali mai. Seri giammai. Basta sfogliare un giornale e ti ritrovi immerso nello spettacolo. Il Magnifico Rettore dell'Università di Udine non trova di meglio che aprire l'Aula Magna all'attrice comica Sabina Guzzanti perché disserti sulla riforma universitaria. Il Parlamento Europeo attende dopo la prossima tornata elettorale di dare uno scranno a Vladimir Luxuria, che a suo merito può vantare di essere uscita vittoriosa dall'Isola dei Famosi. Cronache quotidiane della politica colonizzata dallo spettacolo. Ma veniamo a un altro evento, che riguarda l'antica Dominante, Regina dei mari in altri tempi, come canta l'inno a Venezia.

Chi la governa intende dare la cittadinanza onoraria allo scrittore Roberto Saviano, sottotiro di criminali camorristi. Uomo di sicuro talento. Ha scritto un libro bello e terribile, di grande successo, da cui si è tratto un film importante, che ha fatto accorrere le folle verso le sale cinematografiche in giro per il mondo. Probabile candidato per gli l'Oscar a Hollywood. Embè, che ci azzecca con Venezia, direbbe un noto politico nella sua parlata creativa? Si vuol forse lanciare un ponte metaforico tra camorra napoletana e mala del Brenta? Si auspica che un qualche nostrano letterato raccolga il testimone e si butti a narrare le turpitudini e i loschi traffici del Tronchetto?
Se non è per questi o simili motivi, l'iscrizione nei registri anagrafici a titolo d'onore potrebbe venire promossa magari dal Comune di Piombino Dese, di Trebaseleghe o di San Polo di Piave. O da cent'altri ancora.
Senza la minima intenzione di intaccare il valore della denuncia di Saviano, sorge il legittimo sospetto che si voglia piuttosto inseguire la celebrità, che si forzino i riflettori del gran circo mediatico verso la capitale delle lagune. Che non pare averne proprio bisogno, posto che il mondo intero aspira, e arriva prima o poi, a calpestare le arcifamose pietre di Venezia.
Saviano ha fatto quello che deve fare ogni bravo scrittore: se è un romanziere propone una storia che affascina i lettori, annichiliti, come chi fissa gli occhi su quelli del mitico basilisco, dalle tragedie umane che si susseguono di pagina in pagina. Ma non è il solo. Altri prima di lui l'hanno fatto. Magari nell'ordinarietà dei mattinali di Questura, nei puntuali rapporti presentati dal Maresciallo dei Carabinieri al superiore comando. Oppure nelle coraggiose cronache delle inchieste giornalistiche. C'è una redattrice del Mattino di Napoli, si chiama Rosaria Capacchione, da anni è costretta a vivere sotto scorta perché ha scritto le stesse cose di Saviano. Minacciata di morte, insultata, spaventata. Magari la sua prosa non avrà pretesa d'arte e nessuno l'ha mai invitata a visitare gli Studios di Los Angeles. Le basterebbe potersene andare a zonzo per la sua città senza guardarsi intorno con diffidenza, e senza angeli custodi con la calibro nove sempre in mano.
L'Italia dei reality conta di più dell'Italia reale? Purtroppo la risposta è si. Una serata sul piccolo schermo, ospiti di Pippo Baudo o di Maria De Filippi, vale anni di onesto lavoro quotidiano di un agente di polizia, che passa le sue giornate tenendo d'occhio delinquenti efferati, e magari ci rimette la pelle nell'inseguimento.
Bravo Saviano, ma la Giunta veneziana a chi vuol dare la cittadinanza onoraria, allo scrittore che denuncia la camorra, come altri hanno fatto, oppure all'uomo che, magari suo malgrado, in questo momento è conteso da tutte le reti televisive, da tutte le riviste illustrate, dai salotti mondani con frequentazioni snob? Chi gli consegnerà il certificato Honoris Causa, la concittadina Mara Venier? Adesso che in Italia si può perfino parlar male di Garibaldi, non ci si accusi di contrastare Saviano perché sotto sotto si è favorevoli alla camorra. La dietrologia è sempre in agguato nel nostro Paese, di cui qualche fesso dichiara ogni tanto di vergognarsi, tanto per far parlare di sé, invece di impegnarsi per migliorarlo. Ma se la smettessimo una buona volta di inseguire costi quello che costi i fuochi fatui della spettacolarità, e di contare il tempo sui calendari più o meno pornografici, magari cominceremmo a diventare un Paese normale. Orientato a una scala di valori permanenti, piuttosto che alle mode. Il bello è che in certe epoche ci siamo riusciti. Con risultati strepitosi tra il Mincio e l'Isonzo, anche se la televisione non aveva ancora il peso che ha oggi, e le comiche si davano alla fine, tanto per fare quattro risate dopo una giornata di lavoro. Reale, non virtuale.


IL COMMENTO - RATZINGER E LA GUZZANTI FAMILY


Viviamo in un mondo complicato.

Nel gennaio di quest'anno (ma nessuno se lo ricorda più) papa Benedetto XVI, ovvero il massimo esponente di una chiesa cattolica che, scusate se è poco, ha 2000 anni di vita, è invitato dall'Università La Sapienza di Roma per la cerimonia di apertura dell'anno accademico, assieme a Walter Veltroni e Fabio Mussi.

Stranamente nessuno ha da ridire sulla presenza di questi ultimi, mentre sulla presenza del papa si scatena un autentico pandemonio.

Alla fine il pontefice è costretto a declinare l'invito.

Vince, quindi, la cultura dell'intolleranza. Intolleranza apparentemente maggioritaria, rappresentata dal comportamento di studenti, senza dimenticare parte del corpo docente.


Novembre 2008.

Le porte dell'aula magna dell'Università degli Studi di Udine si aprono per Sabina Guzzanti, componente di una variopinta famiglia che comprende diversi attori (tra cui i fratelli Corrado e Caterina), figli dell'onorevole Paolo, giornalista, politico e conduttore televisivo, approdato al Popolo delle Libertà dopo aver militato, in precedenza, nel Partito Socialista Italiano e nel Patto Segni.

Minimo comune denominatore della famiglia Guzzanti è quella di essere stata remunerata con pubblico denaro, stante che i Guzzanti attori hanno partecipato a diverse trasmissioni Rai e, com'è noto, gli stipendi dei parlamentari derivano dall'erario.

Sabina Guzzanti, il cui valor attoriale non discutiamo, è pasticcionescamente invitata dal Comune di Udine che chiede ospitalità all'Università (come se il Comune non avesse immobili, teatri, auditorium e quant'altro) nientemeno che nell'aula magna, rappresentata dalla sconsacrata chiesa dei frati cappuccini di Udine sita in via Chiusaforte.

Un docente universitario, peraltro inerme e tutt'altro che violento, esprime un dissenso sull'opportunità che un'attrice comica clamorosamente schierata politicamente sia ospitata nell'aula magna e viene immediatamente bollato come facinoroso, fascista e quant'altro. Strassoldo è solo. Intollerante. Minoritario. Sopraffatto dal conformismo che dà da sempre la patente dei buoni al branco. A quelli che sono di più. A quelli, ad esempio, che in piazza Venezia gridavano "Duce, duce" e qualche anno dopo dichiaravano di essere stati costretti a dichiararsi fascisti, ma che loro, in realtà, il fascismo non lo avevano mai appoggiato.


In buona sostanza e doverosamente semplificando: papa Ratzinger e Raimondo Strassoldo sono due mostri perché sono contro l'onda (rappresentata in questo caso dai chiassosi contestatori de La Sapienza e del pubblico da palasport ospitato nell'aula magna dell'Università di Udine, si vedano i filmati per credere).


Vince, insomma, il conformismo o, meglio, un certo modo di pensare, secondo il quale Ratzinger è un reazionario e la Guzzanti è 'figa', 'trendy' e, in contrasto ad essa, il povero Raimondo Strassoldo è un professore un po' suonato in cerca di protagonismo, magari per cercare di riconquistare posizioni dopo la caduta rovinosa del fratello Marzio.


Alberto di Caporiacco

giovedì 27 novembre 2008

IN PILLOLE


Mumbai, oltre 100 morti.
Alfano: i privati non entreranno nelle carceri. Ma ci aiuteranno a costruirle.
Bongiorno e la pubblicità: L'Ordine dei giornalisti: "Non lo cancelleremo"
Tremonti vara la social card per oltre un milione di italiani.
Katzenberg: "Il cinema del futuro in 3D"

IL SERVIZIO - LA CACIARA PER IMPEDIRE L'ARRIVO DI RATZINGER ALLA SAPIENZA. PER NON DIMENTICARE

Mercoledì 26 novembre 2008: l'Università di Udine noleggiatrice di sale conto terzi apre le sue porte alla teatrante Sabina Guzzanti.
Gennaio 2008: al papa Benedetto XVI, capo della chiesa cattolica, è stato impedito di accettare un invito dell'Università La Sapienza di Roma.
Il video riportato al di sopra di questo articolo dimostra tangibilmente che l'intolleranza è strettamente connessa all'imbecillità degli individui.
Per non dimenticare.

I NOSTRI VECCHI ARTICOLI


Chi fosse interessato a recuperare, leggere e visionare i nostri vecchi articoli, risalenti al periodo ottobre 2007-maggio 2008 e non più presenti sul nostro sito, può farne richiesta, precisando l'argomento di suo interesse.

Sarà nostra cura inviarglieli.

Pare che alcuni siano diventati un 'cult'. In particolare l'epopea strassoldesca (Marzio, ora insidiato però dal fratello che gli ha recentemente rubato la scena).

Chiedete e vi sarà dato.
(In foto il famoso patto pre-elettorale, provinciali 2006, Strassoldo-Tavoschi)

IL COMMENTO - SABINA GUZZANTI A UDINE


In tutta umiltà chi scrive deve dire di avere una certa esperienza di pubblico amministratore, essendo anche stato assessore alla cultura e ai beni culturali del Comune di Udine per poco più di un anno, tra il 1993 e il 1994.

Andiamo con ordine.

Il Comune di Udine svolge anche attività culturale. Nel cartellone del Teatro Nuovo Giovanni da Udine è prevista l'esibizione di Sabina Guzzanti, donna di spettacolo, la cui biografia potete leggere qui http://it.wikipedia.org/wiki/Sabina_Guzzanti.

Fin qui nulla di male. La Guzzanti è chiaramente schierata a sinistra, ma ci auguriamo ci siano anche uomini di spettacolo di destra, anche se obiettivamente ne vediamo pochini. Per par condicio.

La Guzzanti può tenere al teatro di Udine, così come in altri teatri (alla stregua di Beppe Grillo) tutti gli spettacoli che vuole. Io stesso invitai Grillo nel lontano 1994 in piazza san Giacomo, proprio all'insegna del pluralismo culturale.

Risulta però che il Comune di Udine abbia richiesto all'Università di Udine che, genuflettendosi, l'ha subito concessa, l'uso nientemeno che dell'aula magna di Piazzale Kolbe, per ospitare la Guzzanti per un incontro-dibattito con gli studenti prima dello spettacolo.

Ora facciamo alcune riflessioni.

Se l'Università di Udine, nella sua autonomia, avesse invitato la Guzzanti, non ci avremmo visto nulla di male.

Se invece l'Università di Udine fa la noleggiatrice di sale (la sala è stata pagata? o concessa gratuitamente?) in conto terzi, guarda caso per conto del Comune di Udine attualmente condotto dall'ex rettore dell'Università di Udine, sorgono dubbi e perplessità.

L'Università di Udine, a nostra insaputa, ha iniziato una attività di noleggiatrice di sale?

Siamo lieti di saperlo. Saremmo lieti di conoscere le tariffe e le procedure per chiedere il noleggio di dette sale, anche a beneficio dei comuni mortali che riteniamo di essere.

Se invece l'Università di Udine inciucia con il Comune di Udine ed esiste un viluppo e intreccio di rapporti tra rettore ed ex rettori, desidereremmo ugualmente saperlo.

Che il sindaco di Udine Honsell si sia sin qui mosso come un elefante in un negozio di cristalleria è cosa risaputa e la vicenda della delega a Diego Volpe Pasini insegna.

Non nascondiamo le capacità di quel simpatico guascone di Diego Volpe Pasini, ma di certo la nomina a delegato per la sicurezza rappresenta il pagamento di un debito.

Ma siccome Honsell rappresenta i cittadini di Udine, vorremmo da lui avere spiegazione su questi strani rapporti di noleggio sale.


Alberto di Caporiacco

LA NOTIZIA. IL NUOVO CORSO DELL'UNIVERSITA' DI UDINE: APERTA UNA FIORENTE ATTIVITA' DI NOLEGGIO SALE CONTO TERZI.

mercoledì 26 novembre 2008

IL SERVIZIO: LA LUNA OCCULTERA' VENERE IL 1. DICEMBRE


IL 1° DICEMBRE DOPO IL TRAMONTO LA LUNA OCCULTERA' VENERE. GIOVE FARA' DA TESTIMONE.


Venere
magnitudine - 4.1
fase 69.2%
sorge 10.48
tramonta 19.18

Luna
magnitudine - 7.8
fase 15.1%
sorge 10.40
tramonta 19.23

Giove
magnitudine - 1.9
sorge 10.36
tramonta 19.25

Sole
magnitudine - 27.0
sorge 7.29
tramonta 16.23

Questi i dati per quanto riguarda la città di Udine.

In buona sostanza, per i neofiti dell'astronomia, lunedì 1. dicembre il nostro cielo presenterà un particolarissimo aspetto, se guarderemo in direzione sud-ovest dopo il tramonto del sole scorgeremo un magico trio di astri impegnato in una sorta di balletto.

Giove farà da testimone all'occultazione di Venere da parte della Luna.

In buona sostanza il nostro satellite, ovviamente più vicino a noi di quanto non lo siano i due citati pianeti, passerà davanti a Venere con Giove a pochissima distanza (dal punto di vista dell'osservatore).

Gli astri saranno tecnicamente in congiunzione astrale, ovvero la configurazione per cui due o più corpi celesti sembrano occupare la stessa posizione in cielo.

Il fenomeno avrà caratteristiche diverse in base alle coordinate (longitudine e latitudine) dell'osservatore. Gli abitanti dell'Italia settentrionale vedranno Venere scomparire e riapparire dopo oltre un'ora, mentre - ad esempio - nella Sicilia sudorientale l'occultazione sarà classificabile come "radente". La Luna riuscirà appena a nascondere il pianeta e l'occultazione durerà pochi minuti.

Nonostante ci siamo abbastanza impegnati, non siamo riusciti a trovare orari di inizio e fine occultazione esatti per quanto riguarda la città di Udine per cui ci limitiamo, in attesa di eventuali approfondimenti, a fornire gli orari di Padova, la città più vicina alla nostra per la quale esistono orari certi.

A Padova il fenomeno avrà inizio alle 17:14 per terminare alle 18:25 e questi potrebbero essere gli orari buoni per gli osservatori friulani, minuto più minuto meno.

Naturalmente tutti gli astrofili incrociano le dita sperando che il cielo sia il più terso possibile.

Va detto che la Luna sarà in fase crescente, ovvero la classica "falcetta" (luna nuova giovedì 27 novembre).

LA NOTIZIA: VERSO LA CHIUSURA DEL CARCERE DI PORDENONE. BOLZONELLO MOSTRA DI AVERE I COSIDDETTI.


(tratto da Messaggero Veneto, ed. Pordenone, 26.11.2008)



STORICA SVOLTA A PORDENONE
di ENRI LISETTO Carcere, si va verso l’atto estremo, la possibile ordinanza di chiusura entro l’anno. Sarà così, però, solo se sarà sancita l’assenza dei requisiti igienico-sanitari minimi. E per verificare se sussistano, il sindaco, Sergio Bolzonello, ieri ha firmato il decreto con il quale, in 13 pagine, dispone l’invio degli ispettori per gli accertamenti «sulla situazione igienico-sanitaria e strutturale dell’edificio» di piazza della Motta. Il primo cittadino ha incaricato l’Azienda sanitaria di effettuare quattro verifiche. La prima, appunto, sulle «condizioni di legge minime per mantenere la destinazione a casa circondariale» del castello e, se così sarà, «per accertare quali sono gli eventuali interventi necessari di adeguamento». Seconda disposizione: le verifiche vanno effettuate entro 15 giorni. La terza: il sindaco, «autorità sanitaria locale», vuole una relazione dall’Azienda sanitaria, che risponda a due domande: se la struttura è in possesso dei requisiti minimi per continuare a essere destinata a casa circondariale e, in caso affermativo, quali «inconvenienti» è necessario eliminare «senza chiudere la struttura» e in quanto tempo. La quarta: gli uffici dell’Azienda sanitaria devono verificare se permangono le situazioni segnalate da Ennio Gallo (all’epoca responsabile del Settore igiene pubblica dell’Ass) quando, nel 1984, auspicava «lo spostamento degli ospiti in altro stabile», e nel 1988 e nel 1989 definiva il castello una «struttura obsoleta e chiaramente inadeguata a ospitare delle persone»; ancora le situazioni segnalate dal giudice di sorveglianza al pretore nel 1988 («gravi carenze sotto l’aspetto igienico-sanitario e sotto l’aspetto dell’igiene del lavoro») e, ultima, la segnalazione del presidente del tribunale del 2001: «La situazione della casa circondariale è precaria sotto il profilo igienico-sanitario e inadeguata all’attuazione dell’ordinamento giudiziario». Da qui il decreto alle autorità competenti, seguito a una telefonata al deputato Manlio Contento che, da anni, segue il travagliato iter dei finanziamenti. Il sindaco, spiega Contento, «può chiudere il carcere per ragioni igienico-sanitarie, con provvedimento effettivo e motivato. Ma da quanto so il carcere ha sempre ottemperato alle richieste dell’Azienda sanitaria adeguandosi». Un carcere che “scoppia”: 50 agenti di polizia penitenziaria anziché 60, 53 detenuti previsti in 14 celle da 6-7 posti ciascuna, 68 gli ospiti “tollerati”, 74 quelli presenti ieri (di cui il 65% stranieri) nei circuiti “detenuti comuni” (una ventina) e dei “protetti” (i rimanenti 50, condannati per reati a sfondo sessuale o collaboratori di giustizia, convogliati a Pordenone da tutto il Triveneto). Intanto alla Camera l’iter per i fondi destinati alle strutture carcerarie è fermo e la città attende di recuperare i fondi che a suo tempo le spettavano.

IL COMMENTO. LA STRANA STORIA DELLA GESTIONE IMMOBILI FVG.


Il Friuli è squassato da un'inchiesta e, guarda caso, anche questa occupa il periodo prenatalizio, come accadde un annetto fa in occasione dello 'scandalo Strassoldo-Tavoschi', tormentone politico che consentì, in buona sostanza, alla ex Casa delle Libertà di sbarazzarsi dello scomodo inquilino di palazzo Belgrado che avrebbe avanzato indubbie pretese di candidatura a presidente della Regione.

Ora lo scandalo riguarda una società, tale Gestione immobili Fvg, la cui mission era quella di dismettere (leggasi: alienare) immobili di proprietà regionale.

Dunque questi immobili erano di proprietà pubblica (sarebbe interessante anche verificare come furono acquisiti dalla Regione e a quale prezzo), si può ipotizzare che per un qualche motivo non fossero impiegati e quindi costituissero un peso. Indi per cui sono stati alienati.

La società in questione (Gestione immobili Fvg) era uno di quei tanti mostri pubblico-privati, con la Regione socia di maggioranza. Quasi che l'esercito dei dipendenti e dirigenti regionali non fosse in grado di vendere, da sola, il proprio patrimonio immobiliare 'improduttivo' e avesse bisogno di un socio privato che ora (ed è questa forse la vera notizia) è stato... "liquidato".

Indubbiamente Tommaso Cerno ha scoperchiato una pignatta che è stata gestita nel corso degli anni sia dal centrodestra che dal centrosinistra per poi tornare, ora, al centrodestra.

Sembra incredibile che la Regione non abbia al proprio interno una propria authority di controllo che abbia vigilato su tutto e che ora possano accadere simili fatti.

Per il momento ci fermiamo qui, ma ci ripromettiamo di passare ai raggi x i pezzi di Cerno per vedere: a) se il ragionamento fila, b) quali sono le "falle" ovvero i punti da chiarire di una vicenda che ha alcuni aspetti di incredibilità.

Speriamo solo che quest'inchiesta non finisca come quella sull'identità del parlamentare puttaniere (o, meglio, del parlamentare che andava a puttane), visto che in occasione di detto episodio la cortina fumogena ha funzionato a meraviglia nel senso che è stata ribadito per l'ennesima volta che anche in Italia esiste la casta degli intoccabili.


Alberto di Caporiacco

IN PILLOLE


Strage di Erba: ergastolo e isolamento per Olindo e Rosa.



Le dimissioni del Presidente della Regione Sardegna Soru.



Razzismo, sputi, minacce e insulti a un bengalese.



Paura in aula, adesso è psicosi.



Friuli Venezia Giulia: su case ad immigrati Lega soddisfatta anche se battuta

martedì 25 novembre 2008

LETTERATURA PER BAMBINI - LE AVVENTURE DEL FOCHETTO FISHER



Ciao a tutti, il mio nome è Fisher e sono una foca nana artica. La mia nascita era molto attesa al Polo Nord perché dovete sapere che non sono una foca come tante altre: posso parlare. Era una fredda mattina d'inverno e non appena aprii gli occhi mi ritrovai all'interno di una comoda tana scavata nella neve.
All'improvviso una gelida mano mi afferrò saldamente per la pinna e mi trascinò fuori in balia del pungente vento artico a cui non ero ancora abituato. Mentre ciondolavo a testa in giù, mi accorsi che il mio aggressore impugnava nell'altra mano una pesante mazza... Nonostante la mia tenera età (dovete sapere che sono molto intelligente), capii quale sarebbe stata la mia spiacevole sorte.... Quando all'improvviso una nuova figura comparve sulla soglia...
(1-continua)
Eleonora di Caporiacco

LA STRUTTURA DEL GIORNALE


Dopo una giornata dedicata alle spiegazioni, domani i nostri lettori si imbatteranno in una succulenta pietanza: le notizie.


E quindi è il caso di parlare della struttura del giornale, estremamente snella e leggera.

Le sezioni del quotidiano, infatti, sono soltanto quattro.


Ogni giorno troverete:


1) LA NOTIZIA.

Sarà presa da altra fonte giornalistica, sia essa un quotidiano o un periodico o un'agenzia di stampa.


2) IL COMMENTO.

Un pezzo del direttore o della redazione, non necessariamente concernente la notizia di cui sopra. Graffiante, ruspante, doloroso.


3) IN PILLOLE.

Le notizie più importanti. Mondiali, italiane e friulane. In poche millimetriche battute.


4) IL SERVIZIO.

Ad esempio la recensione di un film, di uno spettacolo, della presentazione di un libro, di un evento sportivo e quant'altro. Narrerà dei 'movimenti' della redazione. In buona sostanza è la redazione che si sposta, scende in campo e 'de visu' riferisce in merito a un avvenimento.

MOTIVO


I motivi che ci spingono ad aver scelto la data odierna per partire sono tre e sono, allo stesso modo, intimi e familiari e di valenza pubblica.


Cominciamo con i motivi intimi e familiari.

Oggi è il 16. compleanno di mie figlie gemelle Eleonora e Francesca, ultime nate di una famiglia che è citata per la prima volta in un documento scritto nell'anno 1112 e di cui, quindi, tra 4 anni si celebrerà il 900. anno di esistenza con idonee pubblicazioni e iniziative delle quali chi scrive sarà il curatore.


Il secondo motivo intimo, socialmente rilevante: oggi è anche il 9. anniversario della legge 482 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" della repubblica italiana. Una legge di grande valenza giuridico, politico e sociale, la quale è stata stravolta in quanto concretamente utilizzata per creare una rete clientelare. Da legge di tutela di minoranze (quindi di un popolo) è diventata legge di sovvenzione economica di certuni, senza nessuno o assai scarso impatto sociale sulla crescita di una coscienza di minoranza nell'ambito dello stato italiano.

Una legge per la quale si è battuto come un leone, senza ricavarne un pfenning, Gino di Caporiacco, mio padre, http://www.dicaporiacco.it/ tacendo il contributo che, con umiltà e dignità, ho personalmente garantito.
A mio padre, deceduto nel 2001, capita anche di veder scippate proprie idee e intuizioni originali, riproposte come 'importanti novità e approfondimenti'. Ogni riferimento al volume "Venezia Giulia - La regione inventata - ed. Kappa Vu", "parzialmente ispirato" a "Venezia Giulia: la regione inesistente" di Gino di Caporiacco NON è puramente casuale.
E' anche capitato di vedere riprodotti, senza mia autorizzazione, scritti di mio padre in una edizione non in commercio da un Istituto Ladino Friulano (anche stavolta facciamo nomi: è l'Institût Ladin Furlan "Pre Checo Placerean" che percepisce pubbliche sovvenzioni, recentemente beneficato dalla giunta regionale con la nomina del suo vicepresidente a presidente dell'Arlef, organismo che queste sovvenzioni in qualche modo disciplina e indirizza).

Il terzo motivo, del tutto sociale. Non è possibile proseguire nell'attuale stato comatoso ed asservito del mondo dell'informazione regionale. Ecco quindi l'esigenza di uno strumento attivo e battagliero che assicuri, nel suo piccolo e con i suoi limiti, una voce oltre che una palestra per la creazione di nuovi giornalisti, liberi e non imbavagliati o aggregati al carro del potente che lancia pagnotte in segno di omaggio.


Alberto di Caporiacco





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COMINCIAMO


Siamo ai blocchi di partenza.

Prende il via oggi il nostro quotidiano on line interattivo che inizierà in sordina e man mano andrà arricchendosi di contenuti e contributi.

Gli aggiornamenti saranno puntuali e come orario di consultazione suggeriamo quello serale.

Lo spazio per intendersi, tra il pre e il dopo cena (all'incirca tra le 19 e le 20.30).

Appuntamento a quell'ora, dunque.