sabato 28 febbraio 2009

LA SINFONICA FRIULI VENEZIA GIULIA AL TEATRONE CON UN GRANDE ROMANOVSKY

(Loro l'hanno visto così)

(Messaggero Veneto, 1 marzo 2009, pag. 7)

UDINE. Folla delle grandi occasioni al Giovanni da Udine per l’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia diretta dal maestro Fabien Gabel e con il pianista russo Alexander Romanowsky. Il programma presentato è un omaggio a Felix Mendelssohn Bartholdy nel duecentesimo della sua nascita e, infatti, inizia con la celebre Ouverture Le Ebridi (La grotta di Fingal) op.26 che Mendelssohn compose nel 1829 dopo la visita a quel topos della cultura romantica. La Sinfonica, sotto la guida di Gabel, appare come un complesso affiatato, dai meccanismi ben oliati, dal buon equilibrio fra le sezioni, senza problemi d’intonazione che rende con maestria il lirismo e la spontaneità fantastica che impregnano questa celebre pagina. È poi la volta del pianista Alexander Romanowsky che si cimenta nel Concerto in mi bemolle maggiore KV 271 Jeunehomme per pianoforte e orchestra, composto da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1777. L’esordio dell’Allegro di questo giovanile concerto mozartiano è assolutamente straordinario. Romanowsky, con un tocco che ha qualcosa di magico, trae dal Fazioli un suono leggero, trasparente, bellissimo e, egregiamente coadiuvato dalla Sinfonica, ci presenta un Mozart arioso, terso e spontaneo. Nella contrapposizione dialogica fra Alexander e l’orchestra, le idee musicali fioriscono, l’una più incantevole dell’altra, fino a sfociare nella cadenza autografa, la cui esecuzione lascia senza fiato dall’emozione. L’Andantino, il secondo tempo di questo capolavoro, appare come un delicato intarsio ricamato a quattro mani dal pianista e dall’orchestra, per concludere con il Rondò (Presto) – Minuetto cantabile, che con la sua scrittura virtuosistica permette a Romanowsky di esibire le incredibili doti tecniche che, unite alla sua grandissima musicalità, fanno di lui un pianista di livello assoluto. La fine della sua esibizione è salutata con un entusiasmo che poche volte è dato di registrare fra le mura del Teatrone di Udine. È un trionfo, un’ovazione, una frenesia di applausi quella che si abbatte sul giovane virtuoso, che per ringraziare di tanto entusiasmo deve concedere ben tre bis, durante i quali esegue lo Studio n.5 op.10 di Chopin, Les rappeles des oiseaux di Rameau e una versione pianistica della Badinerie di Bach. Il secondo tempo dell’emozionante concerto vede l’esecuzione della Sinfonia n. 3 op.56 Scozzese di Felix Mendelssohn Bartholdy. Anche in questa celebre sinfonia la Sinfonica conferma i talenti mostrati durante l’esecuzione del brano d’esordio, cui aggiunge quel tanto di pathos che porta l’esecuzione di questo capolavoro, grazie all’espressivo gesto di Gabel, a un livello di eccellenza che fa senz’altro onore alla Sinfonica regionale e ai suoi validi strumentisti. Sergio Zolli

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