venerdì 23 gennaio 2009

IL COMMENTO. AVVISO DI GARANZIA PER FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE AL DIRETTORE ANDREA FILIPPI (MESSAGGERO VENETO)



La notizia fa francamente sorridere in quanto su tutti i quotidiani (e sottolineiamo tutti), per non parlare dei giornali dedicati agli 'annunci' oppure su siti internet quali http://www.kijiji.it/ oppure http://www.bacheca.it/, guardare per credere, gli annunci di prostitute o escort o come le vogliamo chiamare pullulano.


E, si sa, l'agenzia di pubblicità, quando una signorina o chi la amministra entra in ufficio sciorinando un fascio di banconote (le inserzioni costano), propone l'annuncio (quantomeno 'ambiguo') per la pubblicazione. La concessionaria della pubblicità per il Messaggero Veneto è la "A. Manzoni", con elegante ufficio situato in Corte del Giglio (tra Largo dei Pecile e Via Paolo Sarpi).


La tegola (magari poi la vicenda processuale si risolverà in una bolla di sapone, ma tant'è...) è capitata sulla testa del direttore del Messaggero Veneto Andrea Filippi il quale, assieme al responsabile della pubblicità della testata, si è visto notificare una informazione di garanzia per le ipotesi di reato di favoreggiamento della prostituzione.


Ciò in riferimento alla pubblicazione di annunci pubblicitari ritenuti a sfondo sessuale.


Da un lato manifestiamo la nostra solidarietà umana al collega giornalista Andrea Filippi, dall'altro l'iniziativa della Procura udinese ci lascia un pochino interdetti: ineccepibile dal punto di vista dell'applicazione della legge, ma quantomeno intempestiva in quanto noi quegli annunci li leggiamo almeno da decenni, su tutti i quotidiani di tutta Italia e non solo, su siti internet ed in ogni dove.


La prostituzione, si voglia o no, esiste e la mercificazione dei propri corpi da parte delle prostitute, spesso vittime di carnefici che le sfruttano, ricade anch'essa sotto la legge della pubblicità, ovvero della offerta che risponde a una domanda. E per corrispondere ad una domanda occorre farsi conoscere e quindi pubblicizzarsi.


Certo, pubblicare annunci a sfondo sessuale non corrisponde certo a un esercizio della libertà di stampa e quindi dobbiamo fare dei distinguo di fronte alla scelta etica, compiuta dal Messaggero Veneto (non parliamo in questo caso di altri giornali, perché è proprio il MV ad essere nel mirino), di pubblicare annunci di offerta di prestazioni sessuali e poi pubblicare, magari, notizie di inchieste e processi sul mondo della prostituzione.


Un comportamento quantomeno contraddittorio.


Ipocrita, peraltro, pensare che 'colpevole' (se di colpevolezza si tratta) sia SOLO il Messaggero Veneto.


Così fan tutte... come nell'opera di Mozart.


Ma ancora una volta l'applicazione della legge pare dipendere dai magistrati. Se un magistrato lo ritiene, avvia un'indagine. Se un suo collega di un'altra procura non lo ritiene, di fronte alla medesima ipotesi di reato, l'indagine non viene avviata. Così non va...


Siamo comunque di fronte a una svolta proibizionista in Italia e in Friuli in particolare.


Un cittadino a Trieste è stato multato con 500 euro perché ha orinato su un muro, a un ciclista ubriaco a Faedis è stata sequestrata la bicicletta dai carabinieri, in consiglio comunale a Udine si vuole bandire l'alcool (parzialmente) da Friuli Doc, ora si colpisce il quotidiano udinese per aver pubblicato, come pubblicitari, annunci a sfondo sessuale.


Siamo di fronte al ritorno di una inquisizione stile Torquemada...?


E, peraltro, non è così che si cancella la prostituzione perché, dati alla mano, non ci sembra sia un fenomeno in calo.


Data la crisi economica in atto, ci pare capire che i detentori dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario immaginano che noi sudditi dello stato italiano si debba essere poveri, virtuosi e morigerati.


Forse agli arresti domiciliari, così nessuno disturba e nessuno si lamenta.


A quando il divieto di pensare? Per fortuna noi pensiamo ancora. E scriviamo.


A proposito: una scommessa. Scommettiamo che domani il Messaggero Veneto non pubblicherà questa notizia?




18:02 - prostituzione: udine; arresti e indagati, inquisito giornale
(ANSA) - UDINE, 23 GEN - Due persone sono state arrestate e altre nove risultano indagate nell'ambito di un'operazione dei Carabinieri di Udine contro un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione. Nell'indagine e' coinvolto anche il quotidiano udinese ''Messaggero veneto'', per la pubblicazione di annunci pubblicitari ritenuti a sfondo sessuale. Due informazioni di garanzia per le ipotesi di reato di favoreggiamento della prostituzione sono state notificate al direttore del quotidiano Andrea Filippi e al responsabile della pubblicita' della testata. L'indagine e' coordinata dal sostituto procuratore della repubblica di Udine Claudia Danelon, e le misure cautelari sono state emesse dal Gip Alessio Verni'. (ANSA). GRT




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