lunedì 27 aprile 2009

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)

12:54 - oggi in friuli venezia giulia (3)
(ANSA) - TRIESTE, 27 APR - Segue elenco ALTRI AVVENIMENTI in programma per oggi, lunedi' 27 aprile, in Friuli Venezia Giulia per i quali si prevede copertura redazionale: 34) MAJANO (UD) - Snaidero - ore 17.30.Conferenza stampa del presidente della Snaidero Basket, Edi Snaidero.(ANSA). DF

12:37 - oggi in friuli venezia giulia (2)
(ANSA) - TRIESTE, 27 APR - Segue elenco ALTRI AVVENIMENTI in programma per oggi, lunedi' 27 aprile, in Friuli Venezia Giulia: 31) TRIESTE - Rupingrande - ore 16.Protezione sociale: visita presidente Regione, Renzo Tondo, al centro assistenziale diurno 'I Girasoli'. 32) DUINO (TS) - Collegio mondo unito - ore 14.Incontro con Giorgio Pressburger ''Il ruolo degli scrittori nel futuro dell'Europa''. 33) UDINE - Parco Scientifico 'Danieli' - ore 10.Presentazione risultati primo anno di ricerca progetto ''Informatica per i beni culturali'': servizi innovativi mobili e 3D per il turismo. E' prevista partecipazione del sindaco di Udine, Furio Honsell, del rettore, Cristiana Compagno e dell'assessore regionale, Alessia Rosolen. (ANSA). DF/SM

11:37 - 25 aprile: incendiata corona alloro a udine
(ANSA) - UDINE, 27 APR - Una corona d'alloro deposta sabato scorso nell'ambito delle celebrazioni del 25 aprile, a Udine, davanti alla casa natale di Mario Foschiani, partigiano e medaglia d'argento al valor militare alla memoria, e' stata data alle fiamme da persone sconosciute. Le fiamme, che si sono spente da sole, hanno danneggiato lievemente sia la corona, sia la lapide che commemora Foschiani, che fu fucilato dalle truppe tedesche il 4 aprile 1945 nel carcere di Udine. Indagini sono in corso da parte dei Carabinieri per identificare i responsabili del gesto. (ANSA). DF

11:35 - vajont: frana su monte toc, ordinanza blocca escursionisti
(ANSA) - ERTO E CASSO (PORDENONE), 27 APR - Il sindaco di Erto e Casso (Pordenone), Luciano Pezzin, ha firmato oggi un'ordinanza che vieta l'accesso agli escursionisti nella zona interessata ieri da una frana staccatasi dal monte Toc, lo stesso che causo' il disastro del Vajont del 9 ottobre 1963. ''La zona - ha spiegato Pezzin - e' impervia e lontanissima da centri abitati e da vie di comunicazione. Tuttavia, per evitare pericoli per gli alpinisti, ho vietato l'accesso all'area per il rischio che si stacchino nuovi costoni di roccia''. (ANSA). YT8-DF

09:27 - oggi in friuli venezia giulia
(ANSA) - TRIESTE, 27 APR - Avvenimenti in programma per oggi, lunedi' 27 aprile, in Friuli Venezia Giulia: 1) TRIESTE - Sala Consiglio comunale - ore 11.Cerimonia conferimento della Civica Benemerenza a Lelio Luttazzi. 2) TRIESTE - Corso Italia 13 - ore 15.Assemblea Assostampa FVG; e' prevista partecipazione del segretario generale e del presidente FNSI, Franco Siddi e Roberto Natale. 3) PASIAN DI PRATO (UD) - Enaip - ore 9.30Direttivo regionale della Cgil su ''Crisi, contrattazione, Primo Maggio''. 4) TRIESTE - Corso Italia 13 - ore 10.30Riunione Coordinamento regionale dei giornalisti precari e freelance. 5) TRIESTE - Piazza Oberdan 6 - ore 11.Presentazione della ''Giornata mondiale in memoria delle vittime dell' amianto 2009 a Rijeka. 6) TRIESTE - Via De Pastrovich 5 - ore 10.30Presentazione di Hand, Consorzio di comunicazione sociale. 7) TRIESTE - Comune - ore 18.30Riunione Consiglio comunale. 8) TRIESTE - Piazza Oberdan 5 - ore 17.Seminario ''Sanita' senza confini'', promosso dal Gruppo consigliare regionale Udc. 9) TRIESTE - Hotel Duchi d'Aosta - ore 11.Conferenza stampa delle Societa' sportive Rugby Trieste 2004 e Venjulia. 10) TRIESTE - Stazione Marittima - ore 15.Assemblea Confidi Trieste ''Interventi a supporto delle imprese del terziario nell'anno 2008 - Esigenze e criticita' del settore''. 11) TRIESTE - Cinema Ariston.Comincia rassegna cinematografica ''Tracce di muro - Berlino 1961-1989''. 12) TRIESTE - Via Cassa di Risparmio 10 - ore 11.Presentazione edizione 2009 ''Bavisela Young - Fondazione CrTrieste''. 13) TRIESTE - Provincia - ore 16.Presentazione maxi staffetta 100x1000-Provincia di Trieste. 14) TRIESTE - Piazza Oberdan 6 - ore 11.Presentazione incontri sull'autismo e tecniche comportamentali. 15) TRIESTE - P.zza Oberdan 6 - ore 12.Conferenza stampa consigliere regionale Rifondazione Comunista, Igor Kocijancic ''Amare considerazioni sul Pdl 64 presentato dalla Giunta regionale (interventi a contrasto della crisi) e sul protocollo della nuova centrale elettrica firmato con la Lucchini Severstal''. 16) UDINE - Via ManinAssemblea Fondazione Crup. 17) UDINE - Hotel Astoria - ore 17.Assemblea ordinaria dei soci dell'Automobile Club. 18) UDINE - Visionario.Prosegue primo workshop intercontinentale ''Produttori cinematografici del futuro''. 19) UDINE - Comune.Riunione Consiglio comunale. 20) UDINE - Viale Ungheria 28 - ore 18.30Incontro Api con Roberto Dal Mas, presidente regionale dell'Associazione bancaria italiana. 21) UDINE - Azienda ospedaliero-universitaria - ore 12.Presentazione ricerca sull'apprendimento del linguaggio da parte del neonato. 22) UDINE - Via Sabbadini 31 - ore 11.30Conferenza stampa in occasione della seduta del Consiglio dei Delegati del Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento. 23) PALMANOVA (UD) - ore 15.Presentazione risultati ''Il FVG inserisce la marcia della formazione continua: quasi in 1000 migliorano le proprie competenze''. 24) PALMANOVA (UD) - P.zzo municipale - ore 20.30.Conferenza stampa ''Friulano e veneto a Palmanova - quattro secoli di storia linguistica nella fortezza''. 25) PORDENONE - Provincia - ore 11.30Presentazione incontro di calcio under 17 Italia-Austria. 26) PORDENONE - Istituto 'J.F.Kennedy' - ore 9.Incontro ''NoSballo, puntare al successo'' con il campione di pugilato Paolo Vidoz. 27) GORIZIA - Municipio - ore 11.30Conferenza stampa presentazione ''e'Storia 2009 - Festival internazionale della storia''. 28) GORIZIA - V. Mazzini 13 - ore 12.Conferenza stampa presentazione conferenza mondiale ''Confini e salute globale'' in programma il 15 e 16 maggio prossimi. 29) GORIZIA - Provincia - ore 11.30Firma protocollo d'intesa per l'avvio del Sistema di Protezione per richiedenti e rifugiati. 30) GORIZIA - Provincia - ore 12.15Conferenza stampa presentazione visita ufficiale del presidente del consiglio provinciale, Alessandro Fabbro, in Libano. (ANSA). DF

SPECIALE FAR EAST FILM, IL PROGRAMMA DI MARTEDI' 28 APRILE


24 aprile/2 maggio 2009 - Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e Visionario
FAR EAST FILM 2009

- Il programma di martedì 28 aprile -

In anteprima italiana
il premio Oscar Departures!
Fresco vincitore della leggendaria statuetta (Oscar 2009 come “migliore film straniero”), il bellissimo Departures di Takita Yojiro approda questa sera al FEFF11 in anteprima italiana! Storia di un uomo senza qualità che abbandona Tokyo per trasferirsi in campagna e cominciare da zero, o almeno provarci, Departures mette il protagonista a confronto con un paradosso: ricominciare a vivere guardando in faccia la morte.
Sì. Perché l’ex violoncellista fallito realizzerà se stesso e scoprirà finalmente di possedere un talento (sebbene alquanto inusuale): preparare i cadaveri (lavarli, vestirli, truccarli, profumarli) per una ditta di pompe funebri. Un rituale di rara grazia, come vedremo, una cerimonia fatta di piccoli gesti, e di movimenti leggiadri, che ci restituiranno il fascino ma anche il mistero del culto giapponese più antico e più profondo: quello per i defunti…
Takita Yojiro, veterano del cinema giapponese e vecchi amico di Far East Film, affronta e sviluppa la narrazione come fosse una partitura musicale, una vera e propria sinfonia dei sentimenti, disinnescando qualunque deriva macabra e realizzando, al contrario, un autentico inno alla vita.
Ricordiamo che il programma della quinta giornata, intenso e articolato, comprende anche l’attesissimo tributo alla celebre regista Ann Hui: alle 16.15 sarà proiettato, in anteprima europea, il magnifico docudrama The Way We Are (tre premi agli ultimi HK Film Awards!), subito seguito dal panel di cui la stessa Ann Hui sarà protagonista.

Ore 9.00
BALER
di Mark MEILY (Filippine 2008)
Dramma storico che si svolge nel 1898 nella cittadina di Baler, in piena guerra di indipendenza dei filippini contro gli spagnoli. Il film racconta l’amore tra un soldato meticcio e una ragazza indigena il cui padre nutre una feroce avversione per l’esercito colonialista dopo aver assistito all’uccisione dello zio e allo stupro della sorella. Il film ha ottenuto ben dieci premi al Metro Manila Film Festival, tra i quali quello come miglior regia, miglior sceneggiatura e migliore fotografia.

Ore 9.30 – Al Visionario
HONG KONG STORIES: prosegue, con successo, la preziosa retrospettiva dedicata ai lavori televisivi di Ann Hui (la regina della new wave anni ’80).

Ore 11.00
MY DEAR ENEMY
Di LEE Yoon-ki (Corea del Sud 2008)
Una giovane donna si presenta all’improvviso dal suo squattrinato ex compagno per riscuotere un credito in sospeso. I due passeranno insieme una giornata piena di imprevisti cercando di racimolare la quota per saldare il debito. Un viaggio tra ricordi, situazioni e personaggi improbabili sempre sul filo del “non detto”. Atmosfere insieme intense e rarefatta per un insolito e intimista road movie.

Ore 14.15
DESIRES OF THE HEART
Di MA Liwen (Cina 2008)
Ma Liwen è regista nota per saper raccontare il mondo al femminile. Di lei abbiamo già apprezzato in questo senso film straordinari come You & Me. In questa sua ultima commedia i punti di vista al femminile sono addirittura cinque. Cinque donne con cinque differenti storie d’amore, ognuna interpretata da una differente star del cinema cinese che esprime una specifica figura del mondo contemporaneo. Spettacolare l’attrice di Shanghai Vivian Wu che veste i panni di una donna di mezza età.

Ore 16.15
THE WAY WE ARE
Di Ann HUI (Hong Kong 2008)
Un sorprendente spaccato di una famiglia tipo che vive nella città satellite di Tin Shui Wai nei pressi di Hong Kong. Ann Hui segue con la sua cinepresa la vita di Kwai, una vedova che per mantenere sè e suo figlio, deve lavorare in un supermercato. Tra i due si insinua la figura di Granny un anziano vicino di casa che piano piano la famiglia accoglie. Un film delicato su una vicenda umana ordinaria capace di cogliere attraverso una storia singolare la situazione di una intera società.

Ore 18.00
PANEL: Hong Kong Stories: i lavori televisivi di Ann Hui. Incontro con la celebre regista condotto da Tim Youngs e Law Kar.

Ore 20.00
DEPARTURES
Di TAKITA Yojiro (Giappone 2008)
- Premio Oscar come “migliore film straniero” -
Daigo dopo aver perso il suo posto da violoncellista torna al paese natio dove trova lavoro presso un’agenzia di pompe funebri. Imparerà i rituali per preparare i defunti per il loro “nuovo viaggio”. Attraverso questa attività capirà i veri valori della sua vita. Raffinato, commovente, unico sono solo pochi degli aggettivi possibili per presentare questo grande film...

Ore 22.10
ROUGH CUT
Di Jang Hun (Corea del Sud 2008)
Gang-pae è in gangster che ha sempre sognato di recitare. Su-ta è un attore dal pessimo carattere che è solito interpretare il gangster. I due finiranno a recitare insieme. Inizierà a consumarsi il labile confine tra vita e finzione. Scritto da Kim Ki-duk, Rough Cut è un atipico gangster movie che pur mantenendo le convenzioni, la grande spettacolarità e la durezza del genere gioca sottilmente col mondo del cinema.

Ore 00.20
THE FORBIDDEN LEGEND - SEX AND CHOPSTICKS
Di Cash CHIN (Hong Kong 2008)
L’iniziazione ai piaceri della carne del figlio di un leggendario sessuologo della Cina del XII secolo. Un film che riesce a riportare in auge un cinema praticamente scomparso a Hong Kong dal 2001, quello dei Sex and Zen e A Chinese Torture Chamber Story, fatto di ambientazioni esotiche, tanta carne al vento, deliranti scene di sesso e grandi dosi di ironia. Era ora!

Far East Nights
Le feste musicali del FEFF colorano le notti di Udine! Al Madrid, con Greta Dj, arriva il So Far East, So Fuego Party!

Ufficio Stampa/Udine Far East Film 11
Gianmatteo Pellizzari, Federica Maniago e Ippolita Nigris
Centro Espressioni Cinematografiche
Via Villalta 24 - 33100 Udine
tel.0432/299545 - fax.0432/229815
cec@cecudine.org - www.fareastfilm.com

IL TESTO DELLA PRIMA PARTE DEL DISCORSO DELL'ASTRO NASCENTE SERRACCHIANI ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI CIRCOLI DEL PARTITO DEMOCRATICO (21 MARZO 2009)

Buonasera a tutti...ehm...ho sentito con molta...ho ascoltato con molta attenzione tutti gli interventi e sono arrivata a due conclusioni: la prima che siamo votati alla sofferenza perché in questo posto fa freddo e in più si sta anche male e la seconda è che c'è molto ottimismo. Io vengo da una città lontana, la città di Udine che per darvi delle coordinate sportive è la città dell'Udinese e della Snaidero ed è stata, ed è stata, permettetemi di... di...sott...di ricordarlo, la città che ha accolto Eluana Englaro.
Ehm...io mi permetto...ehm...anche per non essere ripetitiva di...ehm...di dire al mio segretario alcune cose che secondo me forse lui oggi avrebbe dovuto e deve sottolineare con maggiore fermezza perché il problema di questo partito, scusate ma è pressoché impossibile parlare se... chiedo scusa, dicevo al al segretario che...ehm... mi permetto però di dire alcune cose ehm...che desidero sottolineare perché credo che vadano dette con maggiore fermezza e che questa mattina la fermezza non ci sia stata fino in fondo. Io credo che il problema di questo partito non sia stato Walter Veltroni. Io credo che sia mancata... io credo che sia mancata la leadership intesa come il mezzo per una linea politica di sintesi, una linea politica che pur nella più ampia discussione, nella più approfondita mediazione, che è necessaria in un partito grande come il nostro, però alla fine deve arrivare alla sintesi e la sintesi è mancata. La verità... e quindi io chiedo al segretario di dirci convintamente che questo cambiamento che noi abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Walter Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, abbiamo cambiato strategia, abbiamo la linea politica di sintesi, questo io chiedo al mio... al mio segretario. Questo chiedo, perché siamo apparsi come un partito lontano dalla realtà, dalle cose reali, noi siamo... non siamo stati capaci ciascuno di parlare oltre il proprio elettorato. Mai una parola chiara, mai una linea netta e soprattutto mai una linea unica. E' per questo motivo che i nostri elettori... è per questo motivo che i nostri elettori, io dico per disperazione e per assenza di alternativa, hanno votato e votano Di Pietro che è a capo di un partito fai da te personale e personalista che con il centrosinistra non ha nulla a che vedere. E il problema... e il problema non è stato quello di averlo scelto come nostro alleato, ma è stato quello di avergli fatto fare da solo opposizione su temi che ci appartengono come il conflitto di interessi e la questione morale. Io l'ho detto... io l'ho detto più volte a Udine: la differenza tra noi e l'Italia dei valori sta nel fatto che noi parliamo in tanti e iniziamo sempre i nostri discorsi con 'io'. Loro aprono i discorsi solo in due modi: Berlusconi ha detto, l'Italia dei valori dice. La differenza è enorme, si vede. La diversità è la ricchezza del nostro partito, ma io chiedo a questo partito di imparare a votare, di imparare ad assumere decisioni se necessario anche solo a maggioranza, se necessario anche lasciando a casa qualcuno. Io...ehm...allora...io...io dico che dobbiamo imparare a parlare unitariamente da Pd. E' giusto il dissenso, è giusta la... la scelta di coscienza, ma la libertà di coscienza non deve essere il paravento dietro il quale nascondersi quando non siamo uniti. E dobbiamo smetterla ... e dobbiamo smetterla di pensare che il nostro problema sia soltanto come comunichiamo ai giornali perché non è così, perché ci mettiamo tanto del nostro e vi faccio alcuni esempi: su un argomento come quello del testamento biologico è giusta la libertà di coscienza, ma quando c'è una pro... una posizione prevalente all'interno del Partito democratico questa deve avere il giusto riconoscimento perché altrimenti... perché altrimenti si finisce con il parlare solo della posizione di dissenso e non di tutte le altre, si finisce per riguardare l'astensione e non la compattezza del resto del gruppo. Quindi... quindi trovo, segretario e glielo dico veramente con grande semplicità, te lo dico, trovo che sia un errore assoluto quello di avere indicato come capogruppo alla Commissione Sanità del Senato chi non è portatore della posizione prevalente.

MA QUANTO E' ALTA LA SERRACCHIANI? (LA COLTELLATA di ALBERTO di CAPORIACCO)


Eravamo abituati a Berlusconi, ottavo nano.


Il Cavaliere, per non sentirsi inferiore, si è dapprima dotato di protesi costituite da scarpe con tacco esterno ed interno, forse per provare l'ebbrezza dei tacchi alti come sono solite fare le soubrettes che egli usualmente mette in lista e rende addirittura ministre.


Poi ha fatto spuntare dal cappello a cilindro Brunetta, uno che non solo è basso di statura, ma - poverino - una qualche disfunzione ipofisaria la dovrà pur avere...


Il Pd, alla disperata ricerca di copiare il Cavaliere per succhiarne l'inarrivabile successo, estrae dal cappello a cilindro Debora Serracchiani, premiandola per un discorso criticatutto all'assemblea nazionale del partito in quel di Roma.


Saranno errori di prospettiva, sarà che quelli che figurano in foto a fianco di Debora saranno nazionali di basket a nostra insaputa (Franceschini è un noto centro dell'Nba), resta il fatto che l'altezza della Serracchiani è tutt'altro che eccelsa.


Trattasi, peraltro, di friulana atipica.

Neanche questa volta saremo in grado di mandare un friulano al Parlamento Europeo, perché i natali dell'astro nascente del Pd sono romani.


E concludiamo con una battuta: ma tra la Serracchiani e Maria Letizia Burtulo la più bassa qual è?
(nella foto il segretario Pd Franceschini e la Serracchiani. Centro dell'Nba lui o tap model lei?)

TUTTI I TITOLI DE IL PICCOLO DI TRIESTE (prima pagina)

RISCHIO PANDEMIA
La febbre suina: emergenza negli Usa nessun caso in Italia
In Messico i morti accertati sono 81 Fazio: «Pronti 40 milioni di antivirus»

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ACCOGLIE LA PROPOSTA DELL’OPPOSIZIONE Berlusconi: «Ritirerò la legge su Salò»
Franceschini in treno a Udine incontra la Serracchiani: «È stato un nostro successo»

TASSE COMUNALI, IL CASO TRIESTE
Addizionale Irpef da record
Su del 458% in 6 anni: 179 euro, media nazionale 104

IL PREMIER STATISTA
SDOGANATA LA RESISTENZA di ROBERTO WEBER

ELEZIONI EUROPEE
Menia contro le soubrette del Cavaliere

Tennis
Impresa Schiavone in FedCup: russe battute, Italia in finale

Basket ”B2”
Play-off: Trento l’avversaria dell’Acegas in semifinale È la squadra più forte

La battaglia per l’autoporto sconfina
Continua il braccio di ferro con la Camera di Commercio. E l’Authority punta su Sesana

Calcio
”B”- Fantinel conferma l’allenatore Maran ”A”- Napoli batte Inter

Formula uno
Bahrein, ancora Button Trulli va sul podio Crisi Ferrari, ma a punti

Il chirurgo triestino in prima fila contro l’Aids e la malaria in Ciad di TIZIANA CARPINELLI

Slitta il rientro degli sfollati dell’Aquila nelle abitazioni agibili

Gli 007 israeliani avvertono: a rischio l’incolumità del Papa

Paniccia: la sfida ambientale passa attraverso alleanze tra le multiutility del Nordest

Nave da crociera italiana sventa l’attacco dei pirati somali
In 134 i connazionali tra passeggeri e equipaggio. Gommone all’assalto a colpi di kalashnikov

RITORSIONE CONTRO I TITOLARI TRIESTINI DI UNA FABBRICA
Spalato, bruciate bandiere italiane

Il personaggio
La missione di Adriano Sancin

Berlusconi: via la legge su Salò

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)

ROMA. Il primo atto della «nuova pacificazione» politica lanciata sabato da Silvio Berlusconi a Onna è il ritiro della proposta di legge che equipara repubblichini, partigiani e deportati. Norma contestata dal Pd che accoglie l’annuncio del premier come una «buona notizia», un «successo». Ma gli chiede un ulteriore passo, quello di promettere in Parlamento, che non cambierà la Costituzione a maggioranza. «Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge che sarà certamente ritirato», puntualizza il premier ribadendo di sperare nella possibilità che «il passato possa essere lasciato alle spalle per andare verso un comune sentimento nazionale», una «nuova stagione di dialogo».Già nel pomeriggio i capigruppo del Pdl alla Camera avevano preso le distanze da una proposta bollata come «iniziativa personale» del parlamentare socialista primo firmatario, Lucio Barani, nonostante siano quaranta i nomi dei deputati del Pdl in calce alla proposta. «Il governo Berlusconi - avevano sottolineato Fabrizio Cicchitto e Italo Bocchino - non c’entra niente con questa proposta di legge e neanche il gruppo parlamentare del Pdl perchè essa è, infatti, una tipica iniziativa parlamentare individuale».Non solo. «Essa nasce - puntualizzano - come iniziativa bipartisan, tant’è che registrò la firma di una serie di parlamentari, non solo del Pdl, ma anche del Pd come gli onorevoli Corsini, Fogliardi e Narducci che poi hanno ritirato la firma il mese scorso». Un atto che, secondo alcuni firmatari del testo, come l’azzurro Gregorio Fontana, ha di fatto messo un freno al provvedimento: «Personalmente - dice Fontana - la proposta, nata con intento di pacificazione, è venuta meno quando il Pd ha ritirato le proprie firme».Il Pd esprime soddisfazione per la scelta del premier. «Mi hanno detto - ironizza Franceschini - che poteva essere un boomerang invitare Berlusconi in piazza per il 25 aprile. Poi gli ho chiesto anche di ritirare la pdl. Questa seconda cosa è un boomerang o una cosa buona?». Insomma, aggiunge la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro: «Quello che sta succedendo in queste ore è un successo della nostra iniziativa politica, ma è soprattutto qualcosa che conforta gli italiani che hanno a cuore la verità della storia, la democrazia, la nostra Costituzione e i principi che ne costituiscono il fondamento». La senatrice dà comunque atto al presidente del Consiglio di «parole e atti importanti».Per l’Italia dei valori il gesto del premier di ritirare la proposta, però, non basta. «Aprirgli una linea di credito - dice il presidente dei senatori del partito, Felice Belisario - dopo 15 anni di cattivi provvedimenti è davvero difficile, ma per verificare davvero se è davvero terminata la fase in cui si considera proprietario dello Stato, aspettiamo le prossime mosse».

UDINE Furti in castello, il Comune apre un'inchiesta

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


di FEDERICA BARELLA
Dopo il triplo furto consumato ai danni dei Civici musei del Castello, dopo il ritrovamento delle stesse opere (tra cui un Giandomenico Tiepolo) e dopo i primi giorni di sconcerto e in qualche modo anche imbarazzo da parte dei vertici del Comune, ieri è arrivata la notizia più attesa anche se non la più scontata. L’amministrazione comunale ha infatti annunciato un’indagine interna «per accertare eventuali responsabilità ai vari livelli».
Riportate a casa, anzi in museo, le 33 monete toscane e i due quadri, uno di Giandomenico Tiepolo e l’altro di Giulio Quaglio (valore per ciascuno di questi ultimi due pezzi, rispettivamente, di 250 mila e 50 mila euro), l’esecutivo comunale ora ha deciso di concentrarsi su come sia potuto accadere un fatto del genere. Anche perchè, secondo i rilievi delle telecamere e secondo la stessa ricostruzione dei carabinieri, a compiere i furti sarebbe stato proprio un dipendente comunale (già dipendente dei musei), che è stato denunciato a piede libero con l’accusa di furto aggravato, mentre altre due persone individuate, si trovano sempre a piede libero, con l’accusa invece di ricettazione aggravata.A decidere di avviare una indagine interna è stato direttamente il sindaco Furio Honsell assieme all’assessore alla cultura Luigi Reitani. Ma cosa dovrebbe servire questa indagine interna? «Innanzitutto verificare le responsabilità di un danno d’immagine e di sostanza subìto in questa vicenda». «Questa indagine interna – hanno precisato poi il sindaco di Udine, Furio Honsell, e l’assessore comunale alla cultura, Luigi Reitani – serve per accertare a ogni livello le responsabilità individuali. Allo stesso tempo e con estrema urgenza – hanno spiegato sindaco e assessore - procederemo a un ulteriore rafforzamento delle misura di sicurezza su cui siamo già intervenuti quest’anno con il miglioramento del sistema di registrazione e con l’installazione di nuove telecamere che hanno permesso di riprendere il momento del furto».E proprio per dare ulteriore corpo a queste iniziative già oggi si terrà una prima riunione operativa a palazzo D’Aronco tra sindaco, assessore alla cultura e direttore generale, per fare il punto sulla situazione e cercare di appurare ruoli e implicazioni delle persone coinvolte.Il Comune non ha voluto mancare, comunque, di sottolineare il ruolo e la collaborazione ricevuta in questi giorni dalla squadra del Norm dei carabinieri di Udine. «Vogliamo ringraziare i carabinieri per aver recuperato con tempestività ed efficacia encomiabile le opere d’arte trafugate dai Civici musei, dimostrando l’impegno dell’Arma verso le istituzioni cittadine e il patrimonio artistico di tutta la collettività».Parallelamente all’indagine del Comune, in questi giorni prosegue anche l’inchiesta dei carabinieri, sia per accertare eventuali sviluppi (come ad esempio se i furti sono stati fatti su commissione e se c’era già un acquirente per i due quadri recuperati in un fienile nell’hinterland udinese); sia anche per capire da dove provenga il resto del materiale recuperato, non appartenente ai Civici musei, tra cui ad esempio le sei monete d’oro, tutti esemplari quasi unici e dal valore inestimabile.

TOLMEZZO Città in fiore invasa dai visitatori

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


TOLMEZZO. Piace sempre più “Tolmezzo in fiore” che alla seconda edizione incassa il deciso plauso dei visitatori. A confermarlo, nonostante una giornata dal tempo piuttosto imbronciato, l’andirivieni continuo di ospiti che dalle prime battute della manifestazione, la mattina, fino al tardo pomeriggio ha connotato le vie del centro di Tolmezzo. Diversi anche i visitatori giunti da altre parti del Friuli e da tutta la regione.
Dopo un inverno piuttosto rigido, i colori vivaci e la ricca varietà di fiori e piante esposti dai numerosi fioristi e vivaisti provenienti dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto hanno dimostrato di conciliarsi bene con la voglia di primavera dei carnici. Così gli acquisti per l’orto, i balconi ed il giardino non sono certo mancati. A fare la parte del leone - del resto più di un paese in Carnia aderisce a “Comuni fioriti” - sono stati ovviamente gerani e surfinie. La scelta però non mancava tra rosai, ortensie, gerbere, begonie, rododendri, bouganville, viole, gigli, girasoli, orchidee, piante aromatiche, da orto, da giardino e da frutto, in un tripudio di colori e varietà che non è passato inosservato. Il tutto con accanto le originali creazioni floreali degli appassionati. Una formula, quella di “Tolmezzo in fiore”, che dimostra di coniugare con successo l’esposizione di fiori e piante, con le stuzzicanti promozioni dello shopping day (ieri negozi aperti tutto il giorno, in molti casi piuttosto affollati) e la partecipazione, novità di quest’anno, di diverse Pro loco carniche.Difficile non fermarsi ad ammirare, per esempio, l’abilità delle ricamatrici di Sutrio. Accattivante anche l’offerta gastronomica carnica e importante la collaborazione degli esercenti che dal menù “Quantobasta” ai colorati tavolini all’aperto hanno sfoderato, quest’anno, un’immagine più dinamica e accogliente della città. Molto soddisfatti gli organizzatori della Nuova Pro loco di Tolmezzo e le associazioni cittadine. Positivo il commento di Flavio Fior, presidente dell’associazione “Vie del centro” di Tolmezzo (nata 4 anni fa come costola dell’Ascom), che afferma: «non sembra neppure solo la seconda edizione. Tra i commercianti, le associazioni cittadine, il Comune, la Pro loco di Tolmezzo e quelle carniche si è venuta a creare una bella sinergia. Mi sembra che stia passando sempre più l’idea di Villaggio globale Carnia ed è importante. Se si lavora insieme, i risultati sono per tutta la zona e non solo per la singola manifestazione o il singolo commerciante. Queste iniziative danno una bella immagine della Carnia».Tanja Ariis

UDINE Vandalismi contro la lapide di un partigiano

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


A Cussignacco
Un gesto politico o un atto vandalico, in ogni caso, un atto di disprezzo nei confronti della figura di uno dei “caduti per la Libertà”. È quando ha voluto esprimere l’ignoto incendiario che, nella notte fra sabato e domenica, ha appiccato il fuoco alla corona d’alloro che è stata collocata durante la cerimonia del 25 Aprile in via Vicenza a Cussignacco alla presenza del sindaco Furio Honsell e di una piccola folla.A segnalare ai carabinieri l’accaduto, ieri mattina, alcuni residenti che hanno notato la lapide in memoria di Mario Foschiani annerita, la corona d’alloro bruciata e, con essa, il nastro e il tricolore che la cingevano. Non è la prima volta che quella lapide diventa obiettivo di gesti vandalici. Un decennio fa, all’indomani della cerimonia, sono comparse sul monumento scritte ingiuriose tracciate con al vernice spray. Lo scorso anno la corona è stata tolta e riposta accanto a un cassonetto, in un’altra occasione è stata addirittura sottratta. Il significato di questi gesti sfugge ai più. Ma ad esprimere un commento sull’accaduto è Carlo Enrico Tincani, ex presidente della circoscrizione – dall’83 all’85 e dal ’98 al 2003 – e attuale segretario del Circolo Pd nº5 “Cussignacco”. «Se l’anonimo incendiario è un fascista – sostiene – ci meraviglia il fatto che abbia scelto il modo più vile per offendere la memoria di un giovane partigiano comunista che non ha esitato a sacrificare la propria vita per gli ideali di cui tutti, nostalgici compresi, possono ancora godere i frutti».«Se è, come probabile – continua Tincani – un giovane che non sapeva come ammazzare il tempo di notte e che ha fatto una bravata del genere, così, per gioco, sappia che ha oltraggiato una persona che, invece, sapeva come usare il suo tempo per gli altri, sapeva inoltre, come fossero il carcere, la tortura e la morte». Il fatto che quella lapide sia stata, ancora una volta, oltraggiata, ha comunque, secondo Tincani, una chiara valenza politica. «Ciò significa – sintetizza – che Mario Foschiani continua a dare fastidio anche da morto. Significa che Libertà, Giustizia, Pace e Democrazia, a qualcuno danno ancora fastidio, che qualcuno vorrebbe forse che ad essi si sostituissero l’autoritarismo, la giustizia a senso unico, lo scontro politico e il regime».

UDINE Pino Daniele stasera fa tappa al Carnera

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)
UDINE. Pino Daniele questa sera alle 21 sul palco del Carnera. È la seconda tappa, unica nel Triveneto, dell’Electric Jam ’09 European Tour, partito domenica 19 aprile da Genova: in scena, insieme con il cantautore napoletano, ci saranno Alfredo Golino alla batteria, Matt Garrison al basso e Gianluca Podio al piano e tastiere. Il tour, che sbarca in Friuli grazie ad Azalea Promotion, segue l’uscita di Electric Jam (Rca/Sony Music), il nuovo disco di Daniele nei negozi dal 27 marzo scorso (e già disco di Platino con oltre 100 mila copie). Il disco è la prima parte di un unico progetto artistico la cui seconda parte (sempre un cd-ep) sarà pubblicata a novembre con il titolo Acoustic Jam. Entrambi i cd-ep (mini-album ciascuno venduto al prezzo speciale di euro 9,90) sono prodotti e arrangiati dallo stesso Daniele.In scaletta, al Carnera, brani ormai diventati autentici classici, come Quando e Napule è, che insieme con Nun me scuccià, ’O Scarrafone e Yes I know my way (solo per citarne alcuni) accompagneranno lo spettatore lungo tutta la trentennale carriera di Pino Daniele fino ad arrivare alle canzoni del nuovo album a partire da Il sole dentro di me (con la partecipazione di J-AX), il singolo che ne ha anticipato l’uscita (attualmente tra i brani più trasmessi dalle radio). Per l’appuntamento di stasera, biglietti ancora disponibili nei punti autorizzati (parterre numerato 51,75 euro, poltroncine numerate 40,25, gradinata libera 28,75: prezzi che inclusono i diritti di prevendita).E intanto, sempre per le cure di Azalea, si avvicina Recital, lo spettacolo di Corrado Guzzanti, originariamente programmato per stasera, e poi rimandato a lunedì 4 maggio: l’appuntamento è al Palasport Forum di Pordenone, con inizio alle 21. Corrado torna in scena a grande richiesta, con uno show dedicato ai suoi personaggi vecchi e nuovi: Quelo, Vulvia, Livore, Tremonti, Bertinotti, il venditore di quadri, Pizzarro... Con lui, sul palco, Marco Marzocca, diventato celebre grazie alla serie tv Distretto di polizia e alla trasmissione Zelig. Anche in questo caso, unica data per il Triveneto.

Una nave da crociera italiana sfugge all’attacco dei pirati

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)

ROMA. La nave da crociera italiana Melody Msc, con a bordo 991 passeggeri e 536 membri dell'equipaggio (134 italiani, 39 dei quali turisti), è sfuggita nella notte tra sabato e domenica a un attacco di pirati mentre si trovava ad un giorno di navigazione a nord delle Seychelles, davanti alle coste somale. L’assalto è fallito per la pronta reazione del comandante Ciro Pinto, dell’equipaggio e degli uomini della sicurezza a bordo: nonostante gli spari e il panico, non si segnalano feriti e i danni si limitano a fori di proiettili di kalashnikov sulla fiancata.
La Melody è poi stata raggiunta e scortata da una nave militare spagnola e sta navigando in convoglio e senza problemi verso la sua prossima destinazione, Aqaba, il porto giordano sul Mar Rosso, dove il suo arrivo è previsto per il 2 maggio.Secondo quanto ha raccontato il comandante, Ciro Pinto, 50 anni, napoletano, alle 21.35 ora italiana la Melody è stata attaccata da un gommone con sei uomini armati a bordo: hanno aperto il fuoco con fucili kalashnikov colpendo la fiancata sinistra al di sopra della linea di galleggiamento. Pinto ha ordinato manovre diversive: la nave è stata oscurata, ha fatto diverse manovre e il personale di sicurezza – di origine israeliana, «i migliori», come ha specificato il direttore generale di Msc, Domenico Pellegrino – ha risposto alle raffiche degli assalitori con le pistole in dotazione e gli idranti anti-incendio, rendendo troppo pericoloso l’abbordaggio per i pirati. Che infatti sono fuggiti poco dopo.La nave ha proseguito la navigazione a luci spente fino al momento in cui si è avuta la certezza di aver seminato gli aggressori. «Siamo molto orgogliosi. Il nostro equipaggio ha dimostrato di saper gestire prontamente l’emergenza», ha detto l'armatore sorrentino della Msc Gianluigi Aponte. «Non potrò mai dimenticare quello che è accaduto stasera: sembrava di stare in guerra», ha detto Pinto, aggiungendo che i sei pirati a bordo del gommone avevano certamente l’appoggio di una nave che si trovava in zona, visto che l'attacco è avvenuto in pieno oceano. Al momento dell’attacco, la Melody si trovava a 180 miglia a nord di Port Victoria, capitale dell’arcipelago delle Seychelles. Sta effettuando una crociera di trasferimento che la riporterà dal Sudafrica in Italia il 7 maggio, con tappa nel porto di Napoli e sbarco a Genova il giorno seguente. Era partita il 17 aprile da Durban. L’Italia ora pensa alle contromisure. «È una emergenza che sta diventando quotidiana», ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Stiamo preparando tutte le possibili contromisure; ma la cosa che ci interessa di più è l’incolumità delle persone». L’attacco è un segnale che i pirati somali non hanno timore di alzare il target delle loro azioni, puntando anche ad obiettivi contro cui finora non avevano mai osato: è quanto rilevano fonti di intelligence e militari. E intanto continua l’incubo dei marinai del Bucaneer: i 16 marittimi (10 italiani) del rimorchiatore italiano sono sempre nelle mani dei pirati che li hanno sequestrati l’11 aprile. Ieri mattina, intanto, è stato liberato dai predoni un piccolo cargo yemenita, il Sea Princess, sequestrato lo scorso gennaio con 15 membri dell’equipaggio a bordo, mentre sempre oggi è stata sequestrata una petroliera yemenita.

F1, Button si ripete primi punti Ferrari

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)
SAKHIR. Jenson Button e la Brawn Gp nuovamente sul podio: dopo avere vinto in Australia e Malaysia, il pilota inglese, terzo in Cina, si è ripetuto sul circuito di Sakhir, in Bahrein, rafforzando la sua posizione di leader della classifica provvisoria piloti. Alle sue spalle si è piazzato Sebastian Vettel, il giovane tedesco della Red Bull, che ha dimostrato di saper correre non soltanto sotto il diluvio, come nella prova di Shanghai che ha vinto, ma anche con temperature che sull’asfalto hanno sfiorato i 50 gradi. Bella anche la prova di Jarno Trulli, partito ieri in pole position con la Toyota, che ha conquistato il terzo posto (decimo podio della carriera): la sua è stata una gara pulita, sempre al limite, a conferma delle qualità del pescarese.Alle spalle dei primi tre si è infilato in quarta posizione il campione del mondo Lewis Hamilton che, nonostante una McLaren non di altissimo livello, è riuscito a portarsi a ridosso del podio. Rubens Barrichello ha piazzato al quinto posto la seconda Brawn GP, mentre in sesta posizione si è classificato il primo dei due ferraristi, Kimi Raikkonen, bravo a sfruttare le opportunità, ma condizionato dalla posizione di partenza, la decima, e dal gioco dei pit stop. È andata peggio al compagno di squadra Felipe Massa, solo 14°. Glock, molto veloce all’inizio, è finito solo settimo, mentre nei primi dieci sono ancora riusciti a classificarsi Fernando Alonso (Renault), Nico Rosberg (Williams) e Nelson Piquet (Renault). Tra gli italiani da segnalare il 15° posto di Fisichella al volante della Force India.La partenza è stata confusa. Timo Glock ne ha approfittato per superare subito il compagno di squadra Jarno Trulli, ma anche alle loro spalle non sono mancate le emozioni. Massa, partito ottavo, ha cercato di passare sull’interno della pista, ma con scarsa fortuna. Ha perso posizioni e, nel tentativo di recuperare, ha toccato con la ruota anteriore sinistra il compagno di squadra Kimi Raikkonen e ha danneggiato il musetto anteriore della propria vettura. Così al quarto giro è stato costretto ad andare al pit stop dove ha perso troppo tempo ed è sceso addirittura al 17° posto. Nel frattempo le Toyota hanno continuato a battere il ritmo. Alle loro spalle Button, con la Brawn GP, ha tenuto il passo, così come ha fatto Vettel con la Red Bull. Kubica (Bmw) e Nakajima (Williams) hanno avuto un contatto e sono state costrette ad andare ai box per cambiare l’ala anteriore. Con i primi pit stop. Glock all’11° giro e Trulli al 12°, sono cambiate le posizioni al vertice. Non si è fermato subito Raikkonen che, approfittando della sosta di Vettel al 20° giro, è riuscito a passare provvisoriamente in testa alla gara. Alle sue spalle c’erano nell’ordine Button, Trulli e Vettel. Rosberg è quinto, sesto Hamilton. Massa nel frattempo era risalito al 15° posto.Tra il 20° e il 30° giro, la gara si è assestata. Button, saldamente al comando, ha tenuto a bada gli avversari. Trulli ha cercato di non perdere di vista l’inglese, mentre Vettel le ha provate tutte per cercare di mettere sotto pressione l’italiano. Hamilton si è sempre mantenuto costante al quarto posto, al quinto Glock mentre Raikkonen è stato regolare in sesta posizione. Alle sue spalle non si è staccato Alonso. Al 37° giro Button, sempre in solitario, ha doppiato addirittura Felipe Massa, 17° dopo un ulteriore pit stop.Al 45° giro è toccato al finlandese fare la seconda sosta. È stato molto veloce ma al rientro, dopo un duello con Glock, si è piazzato in settima posizione. Ma il leader è sempre Button, seguito nell’ordine da Vettel, Trulli, Barrichello, Hamilton e Rosberg. Una classifica che nel finale si è aggiustata con una posizione guadagnata da Hamilton e ha consacrato la coppia Button-Vettel come i grandi protagonisti di questa stagione, mettendo definitivamente nel cassetto il duo Hamilton-Raikkonen degli scorsi anni.

Snaidero, un’altra batosta I tifosi chiedono chiarezza

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)

di VALERIO MORELLI
SNAIDERO-BENETTON 70-84
SNAIDERO UDINE Contento 2, Musso 2, D’Ercole 6, Ortner 21, Antonutti 14, Di Giuliomaria 10, Forte 6, Allen 6, Maganza 3, Pappalardo, Pascolo, Soldan. Coach Blasone.
BENETTON TREVISO Wood, Soragna 5, Bulleri 11, Nicevic 18, Rullo, Sandri, Rancik 12, Neal 26, Wallace 12, Renzi; non entrati: Wojciechovski e Cazzolato. Coach Mahmuti.
ARBITRI Cicoria, Ramilli e Caiazza.
NOTE Quarti: 17-15, 35-32, 56-59. Tiri da tre: Snaidero 6/21, Benetton 6/26. Da due: Snaidero 22/38, Benetton 30/44. Liberi: Snaidero 8/15, Benetton 6/7. Rimbalzi: Snaidero 40 Benetton 28. Palle: recuperate Snaidero 8, Benetton 22; perse Snaidero 21, Benetton 8. Spettatori: 2.100 per 20 mila euro d’incasso.
UDINE. Alla Benetton Treviso, nella terzultima di ritorno di serie A, basta un tempo – la ripresa, more solito – per fare suo 70-84 (17-15, 35-32, 56-59) il derby triveneto contro quel che resta della Snaidero già condannata alla Legadue. La squadra di coach Mahmuti, neppure troppo convinta, accelera un po’, trova la chiave contro la zona specie nell’ultimo quarto e il gioco è fatto contro capitan Di Giluomaria e compagni, comunque generosi. La Snaidero perde ancora, dopo la retrocessione matematica domenica scorsa a Biella, ma vince il suo pubblico che, auspice il Gruppo deciso, inscena una civile contestazione tra primo e secondo quarto della gara. Con uno striscione, e volantini all’esterno del Carnera, non si chiede che chiarezza.
La Snaidero, ridotta all’osso, parte con Allen, Forte, Antonutti, Ortner e capitan Di Giuliomaria. La Benetton, senza Damien Lorbek e con Stefansson in arrivo oggi, risponde con Wood, Rullo, Neal, Nicevic e Wallace. Uno - due di Ortner e Di Giuliomaria, ma Treviso, che si fa beffe dell’alternanza di difese di Udine (uomo e zona 2-3 e 1-3-1), ribalta sul 4-6 al 4’ e sull’11-13 al 7’ con 7 punti di Neal. Un 2+1 di Ortner e una tripla di D’Ercole, inframmezzate da un uncino di Wallace, ridanno slancio alla Snaidero, che perde il capitano per 2 falli sostituito da Maganza. Al primo break è 17-15 al 10’, con 5 punti a testa di Antonutti e Ortner per Udine. In apertura di secondo quarto Rancik impatta, ma l’austriaco in arancione (9), 3 punti in fila di Maganza e un contropiede di D’Ercole su palla persa da Bulleri portano la Snaidero sul 26-21 al 14’. Bullo rimedia, ma Ortner (11) insiste. Bulleri (7), sogno arancione di novembre, da tre e Neal al rientro in un giro di rotazioni fanno 28-28 al 16’. Un fallo di Ortner su Wallace manda in lunetta Rancik, al posto dell’Usa infortunato, per i 2 liberi del sorpasso. Musso imbecca Antonutti, Bulleri invece Rancik e Ortner fa 13 (8 punti nel quarto) per il 32-32 al 19’. Antonutti (9) e Allen dalla linea della carità fissano il 35-32 al riposo con il 63% da due sui due fronti, ma 2/9 arancione e 2/16 ospite dalla lunga distanza. Nella ripresa, Ortner (17) allunga e Wallace aiuta prendendo tecnico: 40-32 al 22’. Udine vive sul +8 nonostante 6 punti in fila di Nicevic (10). Un fallo in attacco di Ortner riporta Treviso sul 44-40 al 24’ con Neal, che poi s’infortuna. L’austriaco in arancione (21) si fa perdonare, ma Bulleri (10) non perdona dall’arco e Forte gli replica: 51-43 al 26’. Treviso, con 4 punti in fila di Wallace, approfitta della coppia D’Ercole - Contento per il 53-50 al 28’ che Neal (17, 10 nel quarto) fa diventare 56-55 al 29’ prima del sorpasso con Nicevic (12, 8 nel quarto) e del 56-59 con Rancik al 30’ con 5-16 in 4 minuti e Antonutti (13) ultimo baluardo. Nicevic (14) riparte, Rancik (10) lo imita e ci vuole una tripla di Allen per il 59-63 al 32’. Neal (20) lo contra subito dai 6,25, Nicevic (16) punisce ancora dal cuore della zona arancione e Neal (22) penetrando: 59-70 al 34’. Quando Soragna mette la tripla e Wallace (12) segna da sotto il 59-75 al 36’, con parziale di 3-16, la Benetton vola. Di Giulio, con due triple ma non 2 liberi, rende meno amara la pillola prima del 70-84 al 40’.

UDINE Parcheggi gratis di notte? No, meglio la sosta selvaggia

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


di LUANA DE FRANCISCO
Neppure l’offerta gratuita di oltre 550 posti auto all’interno di un parcheggio in struttura, il “Magrini”, eccezionalmente aperto e custodito fino all’una di notte, è bastata a frenare il malcostume delle soste selvagge. Invece di approfittare dell’occasione di lasciare la vettura in un posto sicuro per l’intera serata, nella due giorni di festa che ha caratterizzato lo scorso week-end molti automobilisti hanno preferito occupare spazi forse più vicini di qualche decina di metri al cuore della città (come noto, off limits alle auto), ma chiaramente vietati alla sosta.E così, l’esperimento che l’Ssm ha voluto testare in occasione della “Notte gialla” e, poi, anche della festa della Liberazione, si chiude con un bilancio non soltanto inferiore alle aspettative, ma anche per certi versi paradossale. Già, perchè mentre da una parte i due piani interrati del park di via Magrini restavano semideserti, dall’altra le vie e le piazze che fanno da contorno al centro venivano nuovamente prese d’assalto da frettolosi e indisciplinati automobilisti. Tutti a caccia di un parcheggio facile e comodo e tutti disposti a trasgredire il codice della strada, pur di consumare meno suola possibile.La conferma, al di là di quello che gli stessi occhi hanno visto nelle serate di venerdì e sabato, arriva dalle fotografie pubblicate in questa pagina: file di macchine parcheggiate lungo strade vietate al transito, altre lasciate sulle strisce spartitraffico o in spazi delimitati da linee gialle, peggio ancora in quelli riservati ai portatori di handicap. Una giungla nemmeno più di tanto sorprendente, specie in giorni festivi, quando il flusso veicolare diventa molto più caotico, se non fosse per la contemporanea presenza di una struttura a completa e gratuita disposizione degli ospiti della città.L’idea era venuta al presidente della “Sistema sosta e mobilità”, la società controllata dal Comune che gestisce le soste in città, Giovanni Paolo Businello, a pochi giorni dall’inaugurazione dell’11° “Far east festival”. «Vista l’importanza dell’evento – aveva spiegato – abbiamo ritenuto necessario e urgente garantire un servizio in più sia venerdì, sia sabato». Detto, fatto: “Magrini” straordinariamente aperto e custodito fino all’1 di notte, con parcheggio gratuito a partire dalle 21. Una decisione senz’altro felice, ma forse non sufficientemente pubblicizzata. E, purtroppo, naufragata in un quasi flop. Basti pensare, a puro titolo di esempio, che attorno alle 22.30 di sabato i posti liberi segnalati dal pannello luminoso del “Magrini” erano ancora 307.Riuscito o no, comunque, l’esperimento non rimarrà isolato. L’intenzione del presidente dell’Ssm è di riproporlo anche in assenza di eventi particolari, tutti i sabato, per aggiungere altri posti auto a quelli già utilizzabili in struttura al park “Venerio”, 24 ore su 24. «Da qualche tempo – ha osservato Businello –, al sabato, nella struttura di piazza Venerio si registra il tutto esaurito. Questo significa che la domanda è aumentata e che una nuova struttura, per di più custodita e gratuita dopo le 21, non potrà che migliorare l’offerta». L’ipotesi sarà discussa con il Comune già tra oggi e domani, anche alla luce dei dati sulla sperimentazione del fine settimana scorso.

IL RAPPORTO PD-DI PIETRO

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


di ALCIDE PAOLINI
La virulenza dello scambio epistolare tra il segretario del Pd, Franceschini, e quello dell’Idv, Di Pietro, sia a proposito del referendum sia in occasione delle ormai vicine scadenze elettorali (europee e provinciali) e quindi delle scelte riguardanti le presentazioni delle liste, mostra da sola la situazione allarmante in cui si trova l’opposizione, che non riesce a darsi né un’identità politica comune né una strategia elettorale che, pur mantenendo le rispettive esigenze partitiche, tenga presente la necessità di fare fronte comune nei riguardi di una maggioranza in crescita costante. «Non vogliamo inseguire il Pd in una campagna fratricida, siamo disponibili a un’alleanza, ma senza insulti».Così aveva scritto Di Pietro, consapevolmente (almeno così sembrava), rispondendo a una serie di dure frecciate di Franceschini a proposito della sua intenzione di candidarsi come capolista alle europee e di correre da solo in parecchi Comuni e Province, favorendo Berlusconi. Accuse alle quali erano seguite altre di Di Pietro, che aveva bollato di «inciucio criminogeno» l’accordo con la maggioranza sulla data del referendum. Insomma, il clima tra i due partiti, che per la verità non è mai stato idilliaco, si è guastato ulteriormente e non si capisce dove entrambi i segretari vogliano andare a parare in vista delle imminenti consultazioni elettorali. Lo scambio, tuttavia, ha ribadito una volta di più la difficoltà dei due partiti di trovare un modus vivendi, pur tenendo nel debito conto le prerogative politiche di ciascuno. Ma che cos’è che si rimprovera in modo particolare a Di Pietro, anche al di fuori delle querelle riguardanti il momento elettorale, ormai alle porte, e che si potrebbero quindi definire fisiologiche, essendo del tutto naturale che ciascuno pensi anche a se stesso? Non certo la politica basata, sia pure genericamente, sulla difesa delle classi più deboli, come sostiene l’ex pm, ma, ovviamente, quella rivolta in modo quasi esclusivo al giustizialismo, di conseguenza contro Berlusconi e chiunque cerchi anche solo di dialogare con lui. Rimprovero in sé condivisibile, sia perché la politica non è solo giustizia, nel senso della sua amministrazione, ma molto altro, sia per il fatto che, piaccia o meno, Berlusconi è stato eletto dai cittadini, sia pure con l’aiuto della sua ricchezza e del suo impero mediatico, che però nessuno si è impegnato seriamente a contestare. D’altra parte, non si può negare che la situazione politica in cui si è venuta a trovare l’Italia è del tutto anomala per una democrazia parlamentare. Basti pensare al fatto che la maggioranza, intesa come l’insieme degli uomini di governo e del Parlamento, in pratica non esiste, nel senso che esiste soltanto un capo, una sorta di monarca, che tutti rappresenta e dal quale tutto discende. La realtà è lì a dimostrarlo. Se n’è accorto anche Veltroni, fautore del dialogo, quando si è dovuto chiedere su che cosa avrebbe potuto dialogare. Perché il dialogo presuppone che ci sia, da parte di chi lo accetta, la disponibilità a convenire su qualche punto importante. Ma c’è qualcuno disposto a credere che Berlusconi sia aperto a confrontarsi su un problema rispetto al quale ha già le sue idee? Quando il Cavaliere ha una sua opinione, il fatto di doverne discutere, fosse pure con la sua maggioranza, lo indispone. Figuriamoci con l’opposizione! L’illusione di Veltroni (e di molti altri) è stata, infatti, quella di poter avviare una stagione politica nuova nei rapporti col premier, basata appunto sul dialogo: ma ben presto ha dovuto constatare che l’unico dialogo possibile era quello sui problemi rispetto ai quali il suo parere corrispondeva a quello che il premier aveva già fatto suo. Per Berlusconi, si sa, non esistono interlocutori (se non tecnici) sulle questioni politiche, neanche nella sua maggioranza, che molto spesso lo infastidisce. E se qualche volta ha accettato di cedere (si fa per dire) a un Bossi è solo perché (come nel caso del referendum) non poteva rischiare la perdita di quei voti che potrebbero consentirgli, domani, di raggiungere quel 51% che costituisce ormai il suo sogno: la possibilità di poter realizzare finalmente ciò che ha già in testa, a partire da una legge istitutiva per un presidenzialismo all’americana, magari privata di quei correttivi, alcuni molto severi, che negli Usa limitano il potere del presidente. Insomma, una lotta politica, nella sua accezione democratica, svuotata di ogni possibile contestazione parlamentare e presidenziale. Ed è per questo che Di Pietro, personalizzando la sua battaglia politica, può aumentare il suo consenso: perché si è attrezzato in modo da raccogliere tutti quei voti (e non sono pochi) che dalla sinistra più dialettica e, perché no?, più arrabbiata intellettualmente rischiano altrimenti di andare a ingrossare le file degli astenuti. Cosa debba e possa fare il Pd a questo punto non è facile dirlo, ma è evidente che, non potendo permettersi di perdere altri voti alla sua sinistra, dovrà rassegnarsi a trattare con Di Pietro e magari perfino imitarlo, almeno in parte. Anche perché non è escluso che finisca per essere proprio l’ingordigia di potere a portare alla caduta Berlusconi. A volte capita.

Tarvisio Scoperti due carichi che erano stati nascosti su 3 veicoli in mezzo ad altro materiale

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)

di ALESSANDRA CESCHIA
TARVISIO. Avevano deciso di entrare in Italia nella notte attraverso il vecchio valico di Ugovizza con due carichi di sigarette di contrabbando che avrebbero fruttato circa 28 mila euro, ma sono incappati in un controllo della Guardia di Finanza di Tarvisio che ha sequestrato 696 stecche di bionde. In manette un 22enne ungherese e quattro polacchi. L’operazione, come riferisce il comandante della Compagnia della Guardia di finanza di Tarvisio Stefano Marton, è scattata nei giorni scorsi nell’ambito di un dispositivo coordinato del comando provinciale delle Fiamme gialle che ha coinvolto due equipaggi di uomini, sia in borghese sia in divisa. A trasportare il carico più imponente era un 22enne di nazionalità ungherese alla guida di un furgone telonato Peugeot Boxer all’interno del quale, al di sotto di alcuni pannelli isolanti di truciolato, erano stati nascosti 100 chili di sigarette di contrabbando ricoperte da materiale da costruzione. A distanza di un’ora circa un altro carico di sigarette di contrabbando è arrivato a Ugovizza, stavolta dalla Polonia. A trasportarlo erano un gruppo composto da tre uomini e una donna di nazionalità polacca a bordo di due diversi mezzi. Due persone erano salite su un Mercedes Benz Sprinter che aveva il compito di andare in avanscoperta e di verificare l’eventuale presenza di forze dell’ordine, a seguire c’erano gli altri due componenti del gruppo il Dodge caravan a bordo del quale, in un doppio fondo, erano stati nascosti 40 chili di sigarette. Anche questi sono stati individuati dagli uomini della Fiamme gialle che, dopo aver provveduto a un’accurata perquisizione del veicolo ha scoperto il carico. Per i quattro componenti della banda polacca e per il 22enne ungherese, sorpresi in flagranza di reato per contrabbando aggravato di sigarette, è scattato l’arresto e il trasferimento al carcere di Tolmezzo. Posti sotto sequestro sia i mezzi utilizzati per il trasporto, sia il carico di Malboro rosse, Malboro light, Kent blu e Kent 100, che, oltre a rappresentare uno strumento finalizzato a illeciti guadagni ai danni dei rivenditori e dei Monopoli dello Stato, costituivano un ulteriore rischio alla salute dei consumatori, visto che si trattava di sigarette confezionate con tabacco di scarsissima qualità e una miscela di sostanze nocive.

Tavagnacco La sede nella nostra provincia risulta esclusa dalle misure

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)

KLAGENFURT. L’orizzonte di Hypo Bank Italia è forse meno allarmante di quanto si potesse presumere soltanto pochi giorni fa. Sussistono, infatti, indizi per sperare che non debbano essere imposti anche alla società italiana i tagli di personale che la holding bancaria carinziana dovrà affrontare: 2.100 posti di lavoro in meno nei prossimi 5 anni su un totale di 8.114.
Andreas Dörhöfer ha annunciato le linee guida della ristrutturazione alla presentazione del bilancio consolidato del gruppo, che si chiude con una perdita di 520 milioni di euro. Dörhöfer, membro di presidenza di Hypo Group, è il tedesco inviato dallo scorso maggio a Klagenfurt dalla Bayern Landesbank, la banca di Monaco azionista di maggioranza della holding carinziana. Commentando i risultati di bilancio 2008, Dörhöfer ha osservato che «dopo una perdita di mezzo miliardo di euro non si può passare semplicemente all’ordine del giorno», ma occorre assumere misure correttive. «Noi dobbiamo incanalare una crescita che finora è stata incontrollata e prestare maggiore attenzione ai costi». Da ciò la prevista eliminazione di 2.100 posti di lavoro, metà dei quali deriveranno non da licenziamenti, ma dalla vendita di società partecipate dal gruppo che non svolgono compiti strettamente bancari. I restanti 1.050 dipendenti saranno eliminati con gradualità, entro il 2013, soprattutto in Serbia, Bosnia-Erzegovina, Croazia e in Austria.Dörhöfer ha citato soltanto questi quattro Paesi, dei dodici in cui Hypo Group è presente. Non ha citato l’Italia. Il che significa che l’esigenza di tagli da noi è meno sentita o che sarà attuata in misura così limitata nell’arco di 5 anni da non essere neppure avvertita. Non certo il fatto che Hypo Bank Italia abbia chiuso in attivo il bilancio 2008 (come tutti gli esercizi finanziari precedenti): anche in Croazia, Bosnia-Erzegovina e Serbia le società di Hypo Group hanno chiuso i loro bilanci in attivo. Il ridimensionamento nei Paesi citati va probabilmente spiegato con le strategie di espansione (o di non espansione) del gruppo austro-tedesco nei Balcani.Per capirne di più si dovrà attendere ancora qualche mese. Tilo Berlin, attuale presidente di Hypo Group, ha rassegnato le dimissioni per divergenze con la Bayern Lb sul progetto di ristrutturazione del gruppo e lascerà l’incarico a fine mese. Franz Pinkl, suo successore, entrerà in carica il 1. giugno. In maggio la holding sarà retta “ad interim” da Dörhöfer, che poi diventerà il vice di Pinkl. Le “grandi decisioni” quindi saranno prese non prima dell’estate.Marco Di Blas

Franceschini lancia la Serracchiani: in Europa coi giovani

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


dall’inviato DOMENICO PECILE
UDINE. Il “treno dei desideri” del Pd («qui dentro spero ci sia una fetta della futura classe dirigente», dice il segretario nazionale, Dario Franceschini) ha fatto sosta ieri mattina a Udine prima di ripartire per il traguardo di Venezia, dopo quattro giorni itineranti nel ventre dell’Europa. A bordo, oltre ai 400 giovani studenti, c’era anche lo stesso segretario nazionale dei Democratici. Ad attenderlo alla stazione del capoluogo friulano, la candidata alle Europee, Debora Serracchiani. «L’abbiamo scelta – ha detto – perché oggi il Fvg è il cuore dell’Europa».
«Un bilancio straordinario»: così Franceschini ha commentato a Udine l’iniziativa del partito di portare 400 giovani studenti italiani attraverso l’Europa per studiare le tematiche europee. «Abbiamo finalmente una politica che fa formazione – ha detto – e ragazzi che hanno capito che non ci si può improvvisare donne o uomini politici. Bisogna fare un percorso di studio, di militanza e di formazione. In queste elezioni europee – ha aggiunto – si parla troppo poco di Europa. Noi oggi restituiamo al paese non soltanto un Partito Democratico, ma anche 400 ragazzi di tutta Italia che hanno studiato le origini dell’Europa e che sono orgogliosi di dirsi europei».Ad attendere il leader del Pd c’era tutto lo stato maggiore dei democratici del Fvg (a partire dal segretario regionale, Bruno Zvech): senatori e deputati, quadri e dirigenti del partito. Presenti anche molti militanti. Molte le strette di mano, anche ad alcuni extracomunitari presenti in stazione. Poi il gruppo si è diretto in via Roma (il quartiere multietnico), al “Brio” di Hosam Aziz, presidente del primo circolo cittadino del Pd per un veloce brindisi.Il leader del Pd e la candidata alle Europee sono quindi saliti sul treno che li ha portati a Venezia. «Il Friuli Venezia Giulia dopo il 1989 è diventato il cuore dell’Europa. Per questo alle Europee abbiamo scelto Debora Serracchiani, una giovane candidata che rappresenta il futuro. Il Friuli Venezia Giulia è stato per molti anni, perchè a questo lo ha condannato la storia del mondo il punto terminale dell’Italia, quasi una specie di vicolo cieco, poi c’era la Cortina di ferro. Finalmente dopo il 1989 è tornato ad essere il cuore dell'Europa. Lo è geograficamente, lo diventerà economicamente, e lo sarà ancora di più quando i paesi dei Balcani entreranno a pieno titolo nell’Unione Europa. Speriamo il più presto possibile». Insomma, «Serracchini è una delle risorse del Pd, un talento che ha il coraggio di dire delle cose dure. Del resto ci chiamiamo Pd e bisogna che tutti insieme diciamo quello che pensiamo. Molto spesso fanno meglio le critiche dei complimenti».Lei, visibilmente emozionata si è limitata a commentare così: «Un mese fa non avrei mai pensato di fare un viaggio da Udine a Venezia con Franceschini in qualità di candidata. Ma ora ci credo». Il suo programma elettorale gira a mille: previsti comizi a Forlì, Bologna, Rimini, Piacenza, Trieste, Bologna, tanto per citare alcuni centri. L’aiuta uno staff diviso in diversi gruppi uno dei quali si occupa della comunicazione on-line e l’altro della pianificazione degli eventi.Nel tardo pomeriggio, intervenendo assieme al sindaco Cacciari a una convention del Pd ha commentato il ritiro di Berlusconi della proposta di legge sull’equiparazione dei reduci della Repubblica Sociale ai partigiani. «Mi hanno detto che poteva essere un boomerang invitare Berlusconi in piazza per il 25 Aprile; poi gli ho chiesto anche di ritirare questa proposta di legge e ora ricevo l’annuncio che Berlusconi la ritirerà: questa seconda cosa è un boomerang o una cosa buona?».Nel corso dello stesso incontro, il leader del Partito democraticvo ha aggiunto che Berlusconi deve inpegnarsi a non cambiare la Cortituzione: «A Berlusconi chiedo un secondo passo di coerenza dopo quello di ieri: dica che non cambierà mai più la Costituzione a colpi di maggioranza».

La nuova sfida: quota 57 E domenica al Friuli c’è l’Atalanta di Del Neri

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)

di PIETRO OLEOTTO
«Perchè, perchè la domenica mi lasci sempre solo?». La storia del calcio italiano è sempre stata costellata da perchè. Come quella dell’Udinese. Perchè Pozzo cacciò Guidolin dopo essere arrivato quinto? Perchè confermò Malesani per poi sostituirlo dopo un mese a fine stagione? E adesso: perchè è corso a Verona per ribadire la fiducia a Pasquale Marino? Se comincia a venirvi un cerchio alla testa, lasciate stare, concentratevi sul presente.Quello bianconero dice che la squadra sta producendo di nuovo risultati e punti, anche se il maledetto vizietto di calare le brache nel secondo tempo sembra non lasciare mai l’Udinese di Marino. Da Firenze a Genova, passando per l’Inter per finire con il Chievo si è sempre vista una prestazione a due facce, prima brillante, poi arrendevole, al di là del risultato finale. Possibile che sia questo il dubbio che sta tormentando Pozzo in sede di giudizio sulla stagione in corso? Accidenti all’interrogativo, l’ennesimo.L’importante è cercare di capire se il virus sia curabile: per questo le ultime cinque giornate – decisamente platoniche ai fini della classifica – potrebbero aiutare a scacciare dubbi per alimentare le certezze verso il futuro. L’intervento deciso dell’azionista di riferimento dell’Udinese in ritiro, prima della partita con il Chievo, si può spiegare così. E un risultato l’ha ottenuto immediatamente. Ha ringalluzzito la squadra (che non la mollato sull’1-1 col Chievo in rimonta e ora punta a quota 57, già raggiunta lo scorso anno) e Marino, ricomparso in sala stampa con i gradi dell’allenatore di lungo corso, cioè i tre anni di contratto che gli mancano.Sciò alle ombre dalla panchina dell’Udinese, il fantasma di Gigi Del Neri, che ieri a Roma hanno messo sotto torchio per sapere se è nel mirino della Lazio: «Non ho ancora deciso», ha detto il friulano. Già, non è tempo di decisioni adesso. O almeno, non quello per farle conoscere.

Incidente Lo scontro fra due auto in centro

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)
di FLAVIO NANUT
GORIZIA. Uno schianto terribile, con le auto accartocciate sull’asfalto bagnato: pezzi di lamiere dappertutto, in mezzo alla strada e sui marciapiedi. Ieri sera, intorno alle 20.30, due vetture si sono scontrate a un passo dal ristorante “Majda”. Un uomo ha perso la vita: si tratta di Maurizio Monfroni, 60 anni, abitante a Moggio Udinese, in via Ermolli 7. Tre i feriti: una persona, 53enne, di cui non sono state rese note le generalità, che si trovava a bordo di una Porsche Boxster e due coniugi udinesi (risiedono in via Pradamano), lui B.S., di 51 anni, lei V.M., di 52. Sono stati tutti trasportati all’ospedale di via Fatebenefratelli per essere sottoposti agli accertamenti del caso. Pare, tuttavia, che le loro condizioni non siano gravi. La dinamica dell’incidente è ancora avvolta nel mistero. Gli uomini della Polizia stradale hanno lavorato per ore nel tentativo di ricostruire quanto successo in via Duca d’Aosta. Al momento non si è certi, almeno questo quanto dichiarato dagli agenti, se il Monfroni si trovasse alla guida della Porsche, se fosse sull’auto come passeggero oppure se, ma questa sembra l’ipotesi meno plausibile, stesse semplicemente camminando sul marciapiede. Il lavoro della Stradale è stato reso ancora più difficile dal fatto che l’uomo soccorso nella Porsche era in evidente stato di choc: per estrarlo dall’abitacolo si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco, i quali hanno letteralmente sdradicato il tettuccio della vettura. L’uomo non è stato in grado di rispondere alle domande dei poliziotti e, pertanto, di far luce sulla dinamica dello schianto. O, quantomeno, di sciogliere alcuni dubbi e interrogativi. Da quanto si è appreso, pare comunque che la Porsche stesse attraversando via Duca d’Aosta in direzione del Tribunale. All’altezza del ristorante, forse chi era alla guida ha perso il controllo della vettura: dalla direzione opposta sopraggiungeva una Opel Astra station wagon sulla quale viaggiava la coppia udinese. Lo schianto è stato violentissimo, tanto che la Porsche si è girata su se stessa. Entrambe le vetture, del resto, hanno riportato danni ingentissimi. É probabile che Monfroni si trovasse nell’auto di grossa cilindrata e che la violenza dell’impatto lo abbia scaraventato all’esterno. L’uomo sarebbe morto sul colpo. La coppia udinese ha riportato traumi al torace causati dall’esplosione dell’airbag. L’altro occupante della Porsche, come anticipato, è stato anch’egli trasferito all’ospedale civile. Via Duca d’Aosta è rimasta chiusa per alcune ore, soprattutto per permettere l’arrivo del magistrato di turno che ha constatato il decesso del 60enne friulano e consentire ai vigili del fuoco di ripulire il manto stradale. Un mezzo ha, poi, provveduto a togliere dall’asfalto quel che restava delle vetture sotto gli occhi di alcune decine di curiosi.

Dopo gli 81 morti in Messico e i 20 casi segnalati negli Usa, il virus arriva in Oceania. Alcune persone sotto osservazione in Spagna e Francia

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


WASHINGTON. Non solo in Messico, ma anche negli Stati Uniti è stato d'emergenza a causa dell’influenza provocata dai suini. Lo ha proclamato il governo, pur precisando che si tratta di una «procedura standard». In un briefing appositamente convocato alla Casa Bianca, il segretario per la Sicurezza nazionale, Janet Napolitano, ha precisato che è stata adottato lo stato d’emergenza sanitaria perchè in cinque Stati americani sono stati finora accertati 20 casi: 8 a New York, 7 in California, 2 in Texas, 2 in Kansas e 1 in Ohio. Si temono vittime.
Altri 4 casi sono stati riscontrati dalle autorità canadesi nella provincia della Nova Scotia, mentre le autorità messicane parlano ufficialmente di 81 morti (venti quelli certamente collegati al virus e 61 quelli sospetti). Inoltre, ci sono tre infettati in Spagna, mentre quattro casi sospetti si registrano in Francia. In Nuova Zelanda, poi, si ha notizia di studenti ricoverati. In complesso, sono finora 126 i casi di influenza suina accertati nel mondo, per cui l’allerta è generale.L’influenza da A-H1N1, il virus mutante capace di trasferirsi dai suini all’uomo, e di trasmettersi poi da uomo a uomo secondo modalità che gli scienziati finora non avevano mai visto, è un’emergenza seria che richiede «un robusto sistema di sorveglianza e di comunicazione» ha sottolineato il consigliere per la Sicurezza nazionale John Brennan. Per questo - ha riferito - il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, «è molto preoccupato per i nuovi casi» e ha chiesto di essere tenuto costantemente informato. Non esiste al momento il rischio concreto di una pandemia, ma questa è una influenza da non sottovalutare. Per quanto sia una procedura standard, la proclamazione dello stato d’emergenza a livello nazionale ha alzato l’attenzione in America ai suoi livelli massimi. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha tenuto una conferenza stampa per riferire che gli 8 casi della metropoli riguardano una scuola del Queens. Alla St. Francis Preparatory Schools sono stati a decine gli studenti che giovedì scorso hanno accusato sintomi influenzali e otto di loro sono stati trovati positivi ai controlli anti A-H1N1. Per questo si è deciso di chiudere la scuola per due giorni. Anche i quattro casi rilevati in Canada riguardano studenti: ragazzi che erano stati recentemente in viaggio in Messico si sono presi l’influenza e l’hanno portata a casa.L’Organizzazione mondiale della sanità, pur sottolineando la serietà della situazione, ha tenuto a precisare che a livello mondiale le autorità sanitarie «non sono state mai tanto pronte come oggi» ad affrontare il rischio di un’eventuale pandemia. Ma quel rischio c’è, il virus può trasmettersi da uomo a uomo in una forma finora sconosciuta. Gli unici casi mortali finora si sono verificati in Messico, dove si contano anche 1.324 casi sospetti. È forse per questo che negli Stati Uniti ad un certo punto si è diffusa la voce che anche Obama potesse essere stato esposto al contagio. Nel suo recente viaggio in Messico il presidente era stato in contatto con il direttore di un museo di Città del Messico, Felipe Solis, morto il giorno successivo a causa di un malore. Secondo alcuni quel malore poteva essere messo in relazione all’influenza: e se fosse che anche Obama sia stato esposto al contagio? «No, il presidente gode di ottima salute» e il suo recente viaggio in Messico «non è stato motivo per lui di alcun pericolo» ha smentito il portavoce dell’amministrazione, Robert Gibbs. La Casa Bianca ha smentito anche qualsiasi ipotesi di connessioni tra l’allarme influenza ed eventuali attentati bio-terroristici.Intanto, in Messico, un paese tra i più cattolici al mondo e amante del calcio, vedere una domenica senza messe e con partite a porte chiuse capita raramente: è proprio quello che è successo ieri nella gigantesca capitale, dove si stanno moltiplicando le misure di prevenzione per i timori di altri contagi dell’influenza da suini, che come si diceva ha già fatto 81 morti. Nella lotta contro l’incubo virus che la megalopoli messicana (20 milioni di abitanti) sta portando avanti, la principale novità delle ultime 24 ore è stata proprio l’aumento del numero dei morti: erano 20 (più altri 48 da accertare), ora i decessi sospetti sono 81, ha reso noto il ministro della salute, Josè Angel Cordova. A partire da oggi le autorità distribuiranno gratis circa un milione di mascherine in luoghi particolarmente affollati.

L'ITALA SAN MARCO CI AVEVA BEN ABITUATO, MA TORNA DA CARPENEDOLO "SOLO" CON UN PUNTO (ARTICOLO di DANIELE IACOBUZIO)


CARPENEDOLO – ITALA SAN MARCO 1 – 1 (1 - 0)

Mezzo passo falso dell’Itala San Marco nella seconda trasferta bresciana consecutiva. Onestamente non abbiamo ammirato la solita Itala arrembante e sbarazzina degli ultimi tempi, al contrario abbiamo visto all’opera una squadra molto imprecisa negli ultimi venti metri. Il punto di ieri comunque consente ai biancoblù di sperare ancora nei play-off, distanti ora tre punti. La gara di Carpendolo ha visto un buon primo tempo dei gradiscani che sprecando diverse occasioni subiscono la dura legge del calcio “chi sbaglia paga”, infatti al 46° del primo tempo puntuale arriva il vantaggio dei lombardi. Solo verso il 37° della ripresa Buonocunto, su imbeccata dell’ottimo Carli, riesce a ripristinare il risultato di parità. Da segnalare che con il pareggio in terra di Lombardia l’Itala porta a undici i suoi risultati utili consecutivi. Mister Zoratti va controcorrentee parla di punto guadagnato perché conquistato in rimonta, inoltre sottolinea il carattere della sua squadra soffermandosi ad evidenziare come il momento di grazia biancoblù continui nonostante il pareggio. Nel prossimo turno di campionato al “Colaussi” sarà di scena l’Olbia terzo in classifica, impegno difficilissimo dove l’Itala dovrà ritrovare la cattiveria giusta per vincere e continuare a sperare.
DANIELE IACOBUZIO

domenica 26 aprile 2009

APPENDICE DI RASSEGNA STAMPA: E POLIS ( a cura di STEFANO BERGOMAS )

Lunedì 27 Aprile, E Polis Friuli, Prima pagina:

Opere trafugate al Castello, indagine interna in Comune. Nel mirino dei Carabinieri un ex dipendente. Honsell: individuati grazie al nuovo sistema di videosorveglianza. Vertice convocato con l’assessore Reitani. Indagini “per far luce sulle responsabilità individuali nella struttura”.

Il caso. Tele scomparse e poi ritrovate ai Musei Civici, oggi l’incontro voluto dal sindaco di Udine.

Serie A. Zoff incorona Handanovic. L’ex portiere bianconero promuove a pieni voti la stagione dello sloveno: “Deve restare nell’Udinese”. E il team di Marino dopo la vittoria con il Chievo agguanta il decimo posto.

Influenza suina. Sos pandemia per il virus, in Messico 86 le vittime. Stato di emergenza sanitaria negli Usa, contagio accertato anche in Oceania. La Farnesina: no a viaggi. Fazio rassicura: in Italia non c’è pericolo.

L’intervista. Matteo Tonon. Distretto della sedia successo a Milano, settore strategico che guarda al futuro con ottimismo.

L’operazione. Contrabbando di sigarette, 700 stecche in doppi fondi. Le “bionde” sequestrate dalla Guardia di Finanza a Tarvisio, erano nascoste in 2 tir insieme a materiale da costruzione. Arrestati 5 cittadini dell’Est.

Cronache:

Franceschini a Udine. Tappa in stazione sul treno dei giovani: “Pieno sostegno a Debora Serracchiani”.

Festa della birra. Esordio per il tradizionale appuntamento alla Fiera di Udine con le degustazioni.

IL RICORDO DI CHERNOBYL. 23 ANNI FA IL DISASTRO CHE PASSO' ALLA STORIA (ARTICOLO di VINCENZO TANZI)


Il disastro di Chernobyl (Ucraina) è certamente l’incidente di più vaste proporzioni che si sia mai verificato ad un impianto nucleare per usi civili. Avvenne il 26 Aprile 1986 quando esplose il reattore nucleare numero 4. Le esplosioni innescatesi non furono di tipo nucleare, come molte fonti annunciarono in prima battuta (cosiddetta reazione a catena incontrollata), ma di tipo chimico ovvero scaturite da reazioni tra sostanze chimiche a causa delle elevate temperature raggiunte. Tale esplosione produsse nubi tossiche composte da materiali radioattivi che si spostarono nei giorni successivi sulla Scandinavia, sull'Europa orientale e persino sull’Europa occidentale a causa di una particolare configurazione barica con associati venti nord orientali. Morirono 30 persone, tra cui 28 da esposizione alle radiazioni. Le grandi aree di Bielorussia, Ucraina, Russia e oltre furono contaminati in gradi diversi. La mattina del 27 aprile, nella relativamente vicina Svezia, alcuni lavoratori in ingresso alla centrale di Forsmark fecero scattare l'allarme ai rivelatori di radioattività. Si suppose, visto l'elevato livello dei dati, che vi fosse una falla all'interno della centrale e i responsabili cominciarono immediatamente a fare controlli in tutti gli impianti. Assicuratosi che le loro centrali erano perfettamente in sicurezza, cominciarono a cercare altrove la fonte delle radiazioni e giunsero così fino in Unione Sovietica. Chiesero spiegazioni al governo e chiesero loro perché non era stato avvisato nessuno. Dapprima il governo sminuì la cosa ma ormai gli svedesi, con i loro controlli, avevano messo al corrente l'Europa intera che un grave incidente era occorso in una centrale sovietica. Il mondo intero cominciò a fare pressione e finalmente rilasciarono le prime e scarne dichiarazioni sull'incidente che fecero il giro del mondo. Intanto sull'Europa intera si riversavano piogge contaminate e le radiazioni si sparsero a macchia di leopardo su campi, villaggi e città. Era già la mattina del 27 aprile del 1986 e all’improvviso l’Italia si scoprì radioattiva. Ma solo il 28 aprile i vari telegiornali della sera davano le prime notizie della catastrofe nucleare. Il 30 aprile la nube radioattiva si affaccia sulle Alpi e il 2 maggio coprì quasi l’Italia intera. Nel periodo di passaggio della nube sul nostro paese (30 aprile - 9 maggio 1986) le aree caratterizzate da intense precipitazioni subiscono una massiccia ricaduta di materiale radioattivo. Le zone più interessate furono il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e il Veneto. Valori elevati furono registrati in tutta l’Italia settentrionale dove, in particolare, la contaminazione nei vegetali superò i valori limite fissati dalla legislazione italiana. I sedimenti marini furono subito interessati, le foci dell'Isonzo e del Tagliamento hanno ancora "memoria" delle ricadute radioattive (fallout) di Cesio-137 da Chernobyl. Per effetto del dilavamento dei corsi d’acqua e dei bacini retrostanti, infatti, parte del 137 Cs, caduto in Friuli-Venezia Giulia nel 1986, fu trascinato verso il mare insieme alle particelle di terreno su cui si era depositato, accumulandosi nei sedimenti fino a giungere nell'Adriatico che si riscontrarono, anche se basse, altre concentrazioni di altri elementi radioattivi a lunga vita, la cui origine fu certa dovuta alla "ricaduta": per esempio lo Stronzio-90, il Plutonio-239,240 e il Trizio. Da anni Greenpeace protesta, e continuerà a farlo, direttamente contro i test nucleari effettuati dalle grandi potenze con un ruolo determinante nella loro cessazione o sospensione da parti di alcuni di questi paesi. Se fosse solamente energia quale scopo ultimo forse i popoli potrebbero accettare la vista o la nascita di nuove centrali. Ma, purtroppo, l’energia atomica è strettamente connessa alla corsa agli armamenti nucleari. Il riprocessamento delle scorie dei reattori nucleari è un elemento cruciale per la produzione di plutonio, usato nelle armi atomiche, mentre il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi pone dei rischi potenzialmente catastrofici per la vita umana e per l'ambiente. Nello stesso tempo, l' incidenza dei casi di cancro nelle zone circostanti le centrali nucleari rimane preoccupantemente elevata, così come il rischio di ulteriori catastrofi. Il programma di sviluppo nucleare "Atoms for peace" lanciato da Truman nel 1953 prometteva una fonte energetica sicura e a basso costo. L' espansione di quest'industria, in realtà, è servita per lo più a coprire una parte dei costi della produzione di bombe atomiche. A questa conclusione giungeva, nel 1994, la rivista inglese The Economist, in un editoriale riferito all'ipotesi di privatizzazione del nucleare, dal titolo significativo "No thanks". In realtà, dall' incidente alla centrale americana di Three Mile Island (1979) e dall'incidente di Chernobyl (1986), la corsa alle centrali e agli armamenti nucleari, hanno avuto una battuta di arresto. Da allora quasi tutti i paesi del mondo hanno interrotto i loro programmi atomici e altri possono vantarsi di non avere più centrali in funzione, Austria, Danimarca, Norvegia, Grecia e Italia dopo il 1988. I programmi per la produzione dell'energia elettrica sono stati criticati per tre ragioni ambientali: sicurezza delle centrali, inquinamento radioattivo, impossibilità di risolvere il problema delle scorie radioattive a lunga vita. Il nucleare, infatti, assicura il 17 % dell'elettricità, cioè il 5 - 6 % dell' energia totale. Negli ultimi anni i costi si sono impennati: molti governi occidentali hanno fatto marcia indietro oppure hanno preso tempo prima di ratificare la costruzione di nuovi impianti. Il calo evidente nel ritmo di crescita del settore racconta meglio di ogni altra cifra i motivi del lento declino della "follia nucleare".
VINCENZO TANZI

LA GIORNATA ASTRONOMICA


(nell'illustrazione la Luna di oggi)


Oggi è lunedì 27 aprile 2009


La Chiesa festeggia S. Zita





Il sole sorge alle 6.00 e tramonta alle 20.10


Il sole sorge in posizione azimutale 69° e tramonta a 291° descrivendo un arco di 222°


La durata del dì e di 14 ore e 10 minuti


L'altitudine massima del sole è di 57.8° alle 13.05


La distanza della terra dal sole è di 1.0065408 AU


Il sole si trova nella costellazione dell'Ariete ove ha fatto il suo ingresso il 19 aprile





La luna (crescente) si trova in fase compresa tra Luna Nuova e Primo Quarto


La luna sorge alle 6.56 e tramonta alle 23.39


L'altitudine massima della luna è di 69.8° alle 15.15


L'illuminazione del disco lunare è pari al 5%


Il diametro del disco lunare è di 32.56'


La distanza della luna dalla terra è di 366.956 km


La luna si trova nella costellazione del Toro ove fa il suo ingresso oggi

E' LUNEDI' 27 APRILE 2009 E QUESTO E' IL 117. (154) NUMERO DEL 2. ANNO

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)

15:08 - regioni:fvg;zvech,rimpasto?ci stanno a cuore problemi gente
(ANSA) - UDINE, 26 APR - ''Piu' che al possibile rimpasto di Giunta ci stanno a cuore i problemi della gente di questa regione'': lo ha detto oggi Bruno Zvech, segretario del Pd del Friuli Venezia Giulia, secondo il quale ''alla politica degli annunci siamo abituati, sia nazionalmente sia regionalmente''. Zvech - che ha criticato il documento sulla la cirsi economicavarato dalla Giunta regionale - si e' soffermato sulla presenta volonta' del presidente Renzo Tondo di istituire un 'superassessorato' all'energia. ''Si sente parlare di questo super assessorato - ha detto Zvech -. Non si e' capito per l averita' - ha aggiunto - se si parla di un super assessorato in un settore importante per la nostra regionesa o se il problema sia interno alla Giunta, cioe' quello di un rimpasto. Questo lo vedremo nei prossimi giorni. Che non tutte le cose vadano come si sperava - ha detto ancora Zvech - mi pare ovvio anche per un sovrapporsi di competenze tra assessori. Non sono tra quelli che vanno a sfruculiare nel campo avversario come fa il Centrodestra - ha concluso Zvech -. Io guardo con rispetto a quello che avviene soprattutto se questo rigarda cittadini, famiglie e imprese della nostra regione. E' il loro futuro che ci sta a cuore''. (ANSA). GRT

13:49 - comuni: udine, indagine interna dopo furti civici musei
(ANSA) - TRIESTE, 26 APR - Un'indagine interna e' stata avviata dal Comune di Udine per verificare il danno d'immagine e di sostanza subito nella vicenda del furto di opere dai Civici Musei del Castello. Lo annuncia oggi l'Amministrazione comunale, dopo il furto dalla sede espositiva cittadina e il successivo ritrovamento di quadri e monete delle collezioni museali. ''Abbiamo tempestivamente avviato un'indagine interna - afferma il Furio Honsell - per accertare a ogni livello le responsabilita' individuali. Allo stesso tempo e con estrema urgenza procederemo a un ulteriore rafforzamento delle misure di sicurezza''. (ANSA). COM

13:48 - violenza sessuale: gorizia; aggredisce ragazza, arrestato
(ANSA) - GORIZIA, 26 APR - La Questura di Gorizia ha disposto l'arresto di un ragazzo di 20 anni di origini pugliesi, residente da tempo nel capoluogo isontino, accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 14 anni. Il ragazzo era stato fermato ieri sera dalla Polizia in seguito alla denuncia della ragazzina. L'episodio e' accaduto poco prima delle 19.00 in un locale del centro cittadino. Secondo quanto ricostruito dagli agenti il ragazzo, dopo aver rivolto apprezzamenti piuttosto pesanti alla ragazzina, l'ha seguita nell'area toilette del locale e qui l'avrebbe spinta dentro uno dei bagni tentando poi con la forza di avere un rapporto. La ragazzina e' riuscita pero' a divincolarsi e a uscire dalla toilette, chiedendo poi aiuto a un amico. (ANSA). YT6

10:41 - contrabbando: friuli;140 kg. sigarette sequestrati,5 arresti
(ANSA) - TRIESTE, 26 APR - Un carico di 696 stecche di sigarette di contrabbando, del peso complessivo di 139,7 chilogrammi, e' stato sequestrato, e cinque persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Tarvisio (Udine). Le ''bionde'' erano nascoste nel doppio fondo di due automezzi, in 15 pannelli isolanti di truciolato, e trasportati assieme a materiale di costruzione. I conducenti degli automezzi e tre passeggeri, cittadini polacchi e ungheresi, tra cui una donna, sono stati arrestati in flagranza per contrabbando aggravato di sigarette. (ANSA). BUO

SPECIALE FAR EAST FILM, IL PROGRAMMA DI LUNEDI' 27 APRILE

24 aprile/2 maggio 2009 - Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e Visionario

FAR EAST FILM 2009
- Il programma di lunedì 27 aprile -

Made in Japan

La quarta giornata di Far East Film batte fieramente bandiera nipponica: non solo per l’ampia selezione di titoli, che comprende l’attesissimo K-20 (la risposta orientale ai nostri supereroi dark) e l’altrettanto atteso pink movie Love Master 3, ma anche per la presenza dei due maggiori tycoon giapponesi, protagonisti del panel pomeridiano: Abe Shuji, produttore del già citato K-20, e Mase Yasuhiro, produttore di General Rouge (il FEFF, ricordiamo, quest’anno scommette proprio sul regista Nakamura Yoshihiro!) e del magnifico Departures, premiato con l’Oscar come migliore film straniero 2009 e in programma martedì 28 aprile…


Ore 9.00

MY ONLY Ü
di Cathy GARCIA-MOLINA (Filippine 2008)

Nella famiglia di Winona tutte le donne muoiono all’età di 25 anni. Per salvarla le persone del suo palazzo, capitanate da Bong ,suo segreto spasimante, e dallo spettro del loro medico escogitano modi sempre più incredibili per proteggerla. Riuscirà il giovane a salvare il suo amore? Esilarante commedia nera che unisce al “divertito” gioco con la morte trovate visive ricercate e volutamente artigianali.


Ore 9.30 – Al Visionario

HONG KONG STORIES: prosegue, con successo, la preziosa retrospettiva dedicata ai lavori televisivi di Ann Hui (la regina della new wave anni ’80).


Ore 11.00

DROP
Di SHINAGAWA Hiroshi (Giappone 2008)

Hiroshi lascia la scuola privata che frequenta per una pubblica dove poter realizzare un sogno: diventare un gangster! Dopo una dura iniziazione entra in una gang impegnata in una faida per la supremazia tra i licei. Ma Hiroshi ha le “carte” per essere un vero gangster ? Tratto da un popolare manga con l’aggiunta di spunti autobiografici, un gangster movie atipico dal ritmo forsennato in vetta ai box office giapponesi.


Ore 14.15

THE TRIUMPHANT GENERAL ROUGE
Di NAKAMURA Yoshihiro (Giappone 2009)

Al pronto intervento del Tojo Hospital comanda il Dr. Hayami detto General rouge, per il suo genio e il suo dispotismo. Una lettera anonima lo accusa di collusione con le case farmaceutiche. Iniziano le indagini. Una rete di morti misteriosi, personaggi ambigui e segreti costruiscono questo thriller, seguito del celebrato Glorious Team Batista. Nessuna aspettativa tradita: misteri e colpi di scena a ritmo serrato.


Ore 16.30

RADIT & JANI
Di Upi (Indonesia 2008)

Sullo sfondo di una società cinica e tradizionalista, la storia di un amore maledetto e impossibile fra due ragazzi che vivono alla giornata, fra droga, rock ‘n’ roll e sogni che sfumano appena fa buio. Due grandi interpretazioni e una regia capace di cogliere l’immediatezza di ogni più piccolo gesto d’amore, la lacerante sospensione del mondo che ogni loro scelta, ogni loro abbraccio porta con sé.


Ore 18.30

PANEL: Japanese Cinema. Incontro con il produttore Mase Yasuhiro (Departures, The Triumphant General Rouge), il regista Sato Shimako (K-20: Legend Of The Mask) e il produttore Abe Shuji (K-20: Legend Of The Mask) condotto da Mark Schilling.


Ore 20.00

K-20: LEGEND OF THE MASK
Di SATO Shimako (Giappone 2008)

Un novello Robin Hood mascherato compie furti usando trucchi da prestigiatore. Heikichi, un giovane acrobata del circo viene incastrato come il leggendario ladro e imprigionato. Evaso con l’aiuto di una banda di ladri acrobati dovrà lottare per la sua innocenza. Ambientato in un Giappone steampunk il film è un continuo alternarsi di acrobazie e misteri creando un mix fra action, fantascienza e poliziesco.


Ore 22.10

CONNECTED
Di Benny CHAN (Hong Kong 2008)

Un esattore in crisi, un perfetto uomo qualunque, riceve una telefonata da una donna che dice di essere stata rapita e chiede aiuto. Presto capisce che non si tratta di uno scherzo e che se vuole salvare la donna e se stesso deve rimanere in linea. Benny Chan ci regala un grandioso e frenetico action vecchio stile alla Hong Kong anni ’80. Oggi scarseggiano, quindi non perdetelo per nessun motivo!


Ore 00.10

LOVE MASTER 3
Di TAJIRI Yuji (Giappone 2008)

Il maestro dell’amore è di nuovo in missione nel terzo episodio della saga, diretto dal vincitore del Gran Premio dei Pink al Far East del 2002. Per liberare la bellissima Rie deve affrontare i quattro insidiosi ostacoli del viscido tenutario di bordello Ishida, che schiavizza le sue donne con l’ipnosi. Chi soccomberà nel titanico scontro tra il mago della psiche e il virtuoso del colpo di reni?


Far East Nights

Le feste musicali del FEFF colorano le notti di Udine! Al Visionario, dalle 22.30, il dj set Genuine Therapy!



Ufficio Stampa/Udine Far East Film 11
Gianmatteo Pellizzari, Federica Manaigo e Ippolita Nigris

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UN PARI SAREBBE STATO PIU' GIUSTO, MA L'UDINESE STENDE ANCHE IL CHIEVO (ARTICOLO di TERRY MASERA)


CHIEVO - UDINESE 1 - 2 (0 - 1)

CHIEVO: SQUIZZI, MORERO, YEPES, FREY, RIGONI, ITALIANO, PINZI, MARCOLINI, MANTOVANI, BOGDANI, PELLISSIER. All: DI CARLO

UDINESE: HANDANOVIC, ZAPATA, FELIPE, PASQUALE, ISLA, INLER, D'AGOSTINO, ASAMOAH, PEPE, QUAGLIARELLA, SANCHEZ. All: MARINO

ARBITRO: CELI

Se dobbiamo dirla tutta, il pareggio in questo incontro sarebbe stato il risultato più equo, ma sta di fatto che i tre punti sono saliti sul pullman dell'Udinese e sono andati a rinfoltire la classifica dei bianconeri. Un tempo a testa, ma la zampata finale è tutta dei ragazzi di Marino che hanno approfittato degli ultimi minuti, in cui la squadra veronese ha accennato ad accontentarsi del pari. Seconda doppietta consecutiva di D'Agostino e comunque, a parte la mezz'ora della ripresa appannata dei friulani, ottima prova di tutta la squadra con Handanovic strepitoso per 4/5 interventi risolutivi.
L'incontro parte bene per entrambe le compagini, con veloci cambi di campo e la palla che gira veloce tra i piedi dei ventidue contendenti.
Al 10° prima bella occasione per i bianconeri che con un sinistro al volo di D'Agostino impegna Squizzi ad un tuffo. Si passa al minuto 17 per segnalare il primo bell'intervento di Handanovic che respinge una punizione di Marcolini stile siluro. Altri sette minuti e un inserimento di Isla sulla destra, con relativo tiro, mette l'estremo difensore clivense in affanno.
32°: Handanovic esce e blocca la palla sui piedi di Bogdani. Bella discesa di Quagliarella al 34° che, entrato in area, viene steso da Yepes: calcio di rigore. Sul dischetto D'Agostino che porta in vantaggio l'Udinese spiazzando il portiere Squizzi e infilando alla sua sinistra.
Udinese corsara e vogliosa di chiudere la prima frazione di gioco con il doppio vantaggio. Cross di Pasquale che Squizzi respinge manadando la palla sui piedi di Inler, il quale calcia in porta ma la sfera viene provvidenzialmente respinta sulla linea da Yepes al 37°. Occasione Chievo per Rigoni che si fa anticipare dall'uscita a terra di Handanovic. Chiusura di tempo con occasione per Sanchez che dopo un dribbling stretto in area tira sull'esterno della rete gialloblù.
Tempo di una cedrata e il secondo tempo comincia.
Chievo più convinto dei propri mezzi: al 5° Pasquale sbroglia una pericolosa azione di Rigoni anticipandogli la conclusione e sessanta secondi dopo Marcolini batte a rete malamente. Ma ciò dimostra che il Chievo non ci stà a perdere. Al 9° bella azione dei veneti con Mantovani che propone un cross per la testa di Pellissier non preciso. Di Carlo inserisce Luciano per Italiano al 10°. L'ex Pinzi protesta per un presunto fallo da lui subito in area e sorvolato dal direttore di gara. Marino sostituisce Pepe (visibilmente contrariato...) per Lukovic al quarto d'ora. Sessanta secondi e Pinzi, su cross di Pellissier, colpisce al volo impegnando Handanovic. Lo sloveno dell'Udinese si immola subito dopo su una conclusione forte di Luciano con il destro. Al 22° ancora il portierone bianconero protagonista con un tuffo che mette sul fondo un preciso colpo di testa di Pellissier. Ma siccome Handanovic non è discendente di Mandrake, al 25° cede la difesa della rete bianconera ed è lo stesso Pellissier che lo trafigge con l'ennesima incornata: 1 a 1.
Si è spenta l'Udinese e si è acceso il Chievo ! Se non ci fosse ancora Handanovic che devia sul fondo un gran sinistro di Marcolini al 31° non la racconteremmo così contenti............
Di Carlo, convinto del sorpasso, inserisce Langella e quindi tre punte per i veronesi. Marino, dal canto suo, manda in campo Domizzi per Isla al 33°. Esce anche l'ex Pinzi per Colucci al 35°.
Un minuto e, da un corner gialloblù, Asamoah di testa colpisce la traversa della propria porta. Un giro di lancetta e Mantovani mette di nuovo alla prova Handanovic che respinge il suo tiro. Sul capovolgimento di fronte Asamoah fa lo stesso con Squizzi impegnandolo dai venti metri. Ancora Handanovic protagonista nel neutralizzare una mischia in area friulana al 39°.
Da qui, sembra che i bianconeri capiscano che si può fare il colpaccio e la squadra avanza provando con D'Agostino un sinistro che finisce sul fondo. Obodo per Pasquale al 44°. Scattano i quattro minuti di recupero e al 47° arriva il raddoppio friulano: azione insistita di Quagliarella che dal fondo crossa per l'isolato D'Agostino che colpisce al volo dal vertice dell'area piccola e batte Squizzi compiendo la doppietta personale.
Ultimi minuti di tensione con Langella che si fa espellere per una ginocchiata sullo sterno a Sanchez e partita che finisce con tensione fra i giocatori che se le urlano in campo e le strette di mano vanno a farsi benedire !! Non può sempre finire a tarallucci e vino, no?!
Dimenticavamo di dire che al termine dell'incontro il Sig. Pozzo ha confermato, concludendo tutte le indiscrezioni sin qui scritte e sentite, che il Sig. Pasquale Marino sarà ancora il tecnico che siederà sulla panchina dell'Udinese nel prossimo campionato. Sennò perchè gli ha fatto firmare il contratto fino al 2012 ?? Alla prossima puntata e speriamo che la musica non cambi............
TERRY MASERA
(con la collaborazione tecnica di CARLO RINALDINI)