lunedì 27 aprile 2009

La nuova sfida: quota 57 E domenica al Friuli c’è l’Atalanta di Del Neri

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)

di PIETRO OLEOTTO
«Perchè, perchè la domenica mi lasci sempre solo?». La storia del calcio italiano è sempre stata costellata da perchè. Come quella dell’Udinese. Perchè Pozzo cacciò Guidolin dopo essere arrivato quinto? Perchè confermò Malesani per poi sostituirlo dopo un mese a fine stagione? E adesso: perchè è corso a Verona per ribadire la fiducia a Pasquale Marino? Se comincia a venirvi un cerchio alla testa, lasciate stare, concentratevi sul presente.Quello bianconero dice che la squadra sta producendo di nuovo risultati e punti, anche se il maledetto vizietto di calare le brache nel secondo tempo sembra non lasciare mai l’Udinese di Marino. Da Firenze a Genova, passando per l’Inter per finire con il Chievo si è sempre vista una prestazione a due facce, prima brillante, poi arrendevole, al di là del risultato finale. Possibile che sia questo il dubbio che sta tormentando Pozzo in sede di giudizio sulla stagione in corso? Accidenti all’interrogativo, l’ennesimo.L’importante è cercare di capire se il virus sia curabile: per questo le ultime cinque giornate – decisamente platoniche ai fini della classifica – potrebbero aiutare a scacciare dubbi per alimentare le certezze verso il futuro. L’intervento deciso dell’azionista di riferimento dell’Udinese in ritiro, prima della partita con il Chievo, si può spiegare così. E un risultato l’ha ottenuto immediatamente. Ha ringalluzzito la squadra (che non la mollato sull’1-1 col Chievo in rimonta e ora punta a quota 57, già raggiunta lo scorso anno) e Marino, ricomparso in sala stampa con i gradi dell’allenatore di lungo corso, cioè i tre anni di contratto che gli mancano.Sciò alle ombre dalla panchina dell’Udinese, il fantasma di Gigi Del Neri, che ieri a Roma hanno messo sotto torchio per sapere se è nel mirino della Lazio: «Non ho ancora deciso», ha detto il friulano. Già, non è tempo di decisioni adesso. O almeno, non quello per farle conoscere.

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