(rassegna stampa da Messaggero Veneto)
ROMA. La nave da crociera italiana Melody Msc, con a bordo 991 passeggeri e 536 membri dell'equipaggio (134 italiani, 39 dei quali turisti), è sfuggita nella notte tra sabato e domenica a un attacco di pirati mentre si trovava ad un giorno di navigazione a nord delle Seychelles, davanti alle coste somale. L’assalto è fallito per la pronta reazione del comandante Ciro Pinto, dell’equipaggio e degli uomini della sicurezza a bordo: nonostante gli spari e il panico, non si segnalano feriti e i danni si limitano a fori di proiettili di kalashnikov sulla fiancata.
La Melody è poi stata raggiunta e scortata da una nave militare spagnola e sta navigando in convoglio e senza problemi verso la sua prossima destinazione, Aqaba, il porto giordano sul Mar Rosso, dove il suo arrivo è previsto per il 2 maggio.Secondo quanto ha raccontato il comandante, Ciro Pinto, 50 anni, napoletano, alle 21.35 ora italiana la Melody è stata attaccata da un gommone con sei uomini armati a bordo: hanno aperto il fuoco con fucili kalashnikov colpendo la fiancata sinistra al di sopra della linea di galleggiamento. Pinto ha ordinato manovre diversive: la nave è stata oscurata, ha fatto diverse manovre e il personale di sicurezza – di origine israeliana, «i migliori», come ha specificato il direttore generale di Msc, Domenico Pellegrino – ha risposto alle raffiche degli assalitori con le pistole in dotazione e gli idranti anti-incendio, rendendo troppo pericoloso l’abbordaggio per i pirati. Che infatti sono fuggiti poco dopo.La nave ha proseguito la navigazione a luci spente fino al momento in cui si è avuta la certezza di aver seminato gli aggressori. «Siamo molto orgogliosi. Il nostro equipaggio ha dimostrato di saper gestire prontamente l’emergenza», ha detto l'armatore sorrentino della Msc Gianluigi Aponte. «Non potrò mai dimenticare quello che è accaduto stasera: sembrava di stare in guerra», ha detto Pinto, aggiungendo che i sei pirati a bordo del gommone avevano certamente l’appoggio di una nave che si trovava in zona, visto che l'attacco è avvenuto in pieno oceano. Al momento dell’attacco, la Melody si trovava a 180 miglia a nord di Port Victoria, capitale dell’arcipelago delle Seychelles. Sta effettuando una crociera di trasferimento che la riporterà dal Sudafrica in Italia il 7 maggio, con tappa nel porto di Napoli e sbarco a Genova il giorno seguente. Era partita il 17 aprile da Durban. L’Italia ora pensa alle contromisure. «È una emergenza che sta diventando quotidiana», ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Stiamo preparando tutte le possibili contromisure; ma la cosa che ci interessa di più è l’incolumità delle persone». L’attacco è un segnale che i pirati somali non hanno timore di alzare il target delle loro azioni, puntando anche ad obiettivi contro cui finora non avevano mai osato: è quanto rilevano fonti di intelligence e militari. E intanto continua l’incubo dei marinai del Bucaneer: i 16 marittimi (10 italiani) del rimorchiatore italiano sono sempre nelle mani dei pirati che li hanno sequestrati l’11 aprile. Ieri mattina, intanto, è stato liberato dai predoni un piccolo cargo yemenita, il Sea Princess, sequestrato lo scorso gennaio con 15 membri dell’equipaggio a bordo, mentre sempre oggi è stata sequestrata una petroliera yemenita.

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