WASHINGTON. Non solo in Messico, ma anche negli Stati Uniti è stato d'emergenza a causa dell’influenza provocata dai suini. Lo ha proclamato il governo, pur precisando che si tratta di una «procedura standard». In un briefing appositamente convocato alla Casa Bianca, il segretario per la Sicurezza nazionale, Janet Napolitano, ha precisato che è stata adottato lo stato d’emergenza sanitaria perchè in cinque Stati americani sono stati finora accertati 20 casi: 8 a New York, 7 in California, 2 in Texas, 2 in Kansas e 1 in Ohio. Si temono vittime.
Altri 4 casi sono stati riscontrati dalle autorità canadesi nella provincia della Nova Scotia, mentre le autorità messicane parlano ufficialmente di 81 morti (venti quelli certamente collegati al virus e 61 quelli sospetti). Inoltre, ci sono tre infettati in Spagna, mentre quattro casi sospetti si registrano in Francia. In Nuova Zelanda, poi, si ha notizia di studenti ricoverati. In complesso, sono finora 126 i casi di influenza suina accertati nel mondo, per cui l’allerta è generale.L’influenza da A-H1N1, il virus mutante capace di trasferirsi dai suini all’uomo, e di trasmettersi poi da uomo a uomo secondo modalità che gli scienziati finora non avevano mai visto, è un’emergenza seria che richiede «un robusto sistema di sorveglianza e di comunicazione» ha sottolineato il consigliere per la Sicurezza nazionale John Brennan. Per questo - ha riferito - il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, «è molto preoccupato per i nuovi casi» e ha chiesto di essere tenuto costantemente informato. Non esiste al momento il rischio concreto di una pandemia, ma questa è una influenza da non sottovalutare. Per quanto sia una procedura standard, la proclamazione dello stato d’emergenza a livello nazionale ha alzato l’attenzione in America ai suoi livelli massimi. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha tenuto una conferenza stampa per riferire che gli 8 casi della metropoli riguardano una scuola del Queens. Alla St. Francis Preparatory Schools sono stati a decine gli studenti che giovedì scorso hanno accusato sintomi influenzali e otto di loro sono stati trovati positivi ai controlli anti A-H1N1. Per questo si è deciso di chiudere la scuola per due giorni. Anche i quattro casi rilevati in Canada riguardano studenti: ragazzi che erano stati recentemente in viaggio in Messico si sono presi l’influenza e l’hanno portata a casa.L’Organizzazione mondiale della sanità, pur sottolineando la serietà della situazione, ha tenuto a precisare che a livello mondiale le autorità sanitarie «non sono state mai tanto pronte come oggi» ad affrontare il rischio di un’eventuale pandemia. Ma quel rischio c’è, il virus può trasmettersi da uomo a uomo in una forma finora sconosciuta. Gli unici casi mortali finora si sono verificati in Messico, dove si contano anche 1.324 casi sospetti. È forse per questo che negli Stati Uniti ad un certo punto si è diffusa la voce che anche Obama potesse essere stato esposto al contagio. Nel suo recente viaggio in Messico il presidente era stato in contatto con il direttore di un museo di Città del Messico, Felipe Solis, morto il giorno successivo a causa di un malore. Secondo alcuni quel malore poteva essere messo in relazione all’influenza: e se fosse che anche Obama sia stato esposto al contagio? «No, il presidente gode di ottima salute» e il suo recente viaggio in Messico «non è stato motivo per lui di alcun pericolo» ha smentito il portavoce dell’amministrazione, Robert Gibbs. La Casa Bianca ha smentito anche qualsiasi ipotesi di connessioni tra l’allarme influenza ed eventuali attentati bio-terroristici.Intanto, in Messico, un paese tra i più cattolici al mondo e amante del calcio, vedere una domenica senza messe e con partite a porte chiuse capita raramente: è proprio quello che è successo ieri nella gigantesca capitale, dove si stanno moltiplicando le misure di prevenzione per i timori di altri contagi dell’influenza da suini, che come si diceva ha già fatto 81 morti. Nella lotta contro l’incubo virus che la megalopoli messicana (20 milioni di abitanti) sta portando avanti, la principale novità delle ultime 24 ore è stata proprio l’aumento del numero dei morti: erano 20 (più altri 48 da accertare), ora i decessi sospetti sono 81, ha reso noto il ministro della salute, Josè Angel Cordova. A partire da oggi le autorità distribuiranno gratis circa un milione di mascherine in luoghi particolarmente affollati.

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