lunedì 27 aprile 2009

UDINE Furti in castello, il Comune apre un'inchiesta

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


di FEDERICA BARELLA
Dopo il triplo furto consumato ai danni dei Civici musei del Castello, dopo il ritrovamento delle stesse opere (tra cui un Giandomenico Tiepolo) e dopo i primi giorni di sconcerto e in qualche modo anche imbarazzo da parte dei vertici del Comune, ieri è arrivata la notizia più attesa anche se non la più scontata. L’amministrazione comunale ha infatti annunciato un’indagine interna «per accertare eventuali responsabilità ai vari livelli».
Riportate a casa, anzi in museo, le 33 monete toscane e i due quadri, uno di Giandomenico Tiepolo e l’altro di Giulio Quaglio (valore per ciascuno di questi ultimi due pezzi, rispettivamente, di 250 mila e 50 mila euro), l’esecutivo comunale ora ha deciso di concentrarsi su come sia potuto accadere un fatto del genere. Anche perchè, secondo i rilievi delle telecamere e secondo la stessa ricostruzione dei carabinieri, a compiere i furti sarebbe stato proprio un dipendente comunale (già dipendente dei musei), che è stato denunciato a piede libero con l’accusa di furto aggravato, mentre altre due persone individuate, si trovano sempre a piede libero, con l’accusa invece di ricettazione aggravata.A decidere di avviare una indagine interna è stato direttamente il sindaco Furio Honsell assieme all’assessore alla cultura Luigi Reitani. Ma cosa dovrebbe servire questa indagine interna? «Innanzitutto verificare le responsabilità di un danno d’immagine e di sostanza subìto in questa vicenda». «Questa indagine interna – hanno precisato poi il sindaco di Udine, Furio Honsell, e l’assessore comunale alla cultura, Luigi Reitani – serve per accertare a ogni livello le responsabilità individuali. Allo stesso tempo e con estrema urgenza – hanno spiegato sindaco e assessore - procederemo a un ulteriore rafforzamento delle misura di sicurezza su cui siamo già intervenuti quest’anno con il miglioramento del sistema di registrazione e con l’installazione di nuove telecamere che hanno permesso di riprendere il momento del furto».E proprio per dare ulteriore corpo a queste iniziative già oggi si terrà una prima riunione operativa a palazzo D’Aronco tra sindaco, assessore alla cultura e direttore generale, per fare il punto sulla situazione e cercare di appurare ruoli e implicazioni delle persone coinvolte.Il Comune non ha voluto mancare, comunque, di sottolineare il ruolo e la collaborazione ricevuta in questi giorni dalla squadra del Norm dei carabinieri di Udine. «Vogliamo ringraziare i carabinieri per aver recuperato con tempestività ed efficacia encomiabile le opere d’arte trafugate dai Civici musei, dimostrando l’impegno dell’Arma verso le istituzioni cittadine e il patrimonio artistico di tutta la collettività».Parallelamente all’indagine del Comune, in questi giorni prosegue anche l’inchiesta dei carabinieri, sia per accertare eventuali sviluppi (come ad esempio se i furti sono stati fatti su commissione e se c’era già un acquirente per i due quadri recuperati in un fienile nell’hinterland udinese); sia anche per capire da dove provenga il resto del materiale recuperato, non appartenente ai Civici musei, tra cui ad esempio le sei monete d’oro, tutti esemplari quasi unici e dal valore inestimabile.

Nessun commento:

Posta un commento