lunedì 27 aprile 2009

IL TESTO DELLA PRIMA PARTE DEL DISCORSO DELL'ASTRO NASCENTE SERRACCHIANI ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI CIRCOLI DEL PARTITO DEMOCRATICO (21 MARZO 2009)

Buonasera a tutti...ehm...ho sentito con molta...ho ascoltato con molta attenzione tutti gli interventi e sono arrivata a due conclusioni: la prima che siamo votati alla sofferenza perché in questo posto fa freddo e in più si sta anche male e la seconda è che c'è molto ottimismo. Io vengo da una città lontana, la città di Udine che per darvi delle coordinate sportive è la città dell'Udinese e della Snaidero ed è stata, ed è stata, permettetemi di... di...sott...di ricordarlo, la città che ha accolto Eluana Englaro.
Ehm...io mi permetto...ehm...anche per non essere ripetitiva di...ehm...di dire al mio segretario alcune cose che secondo me forse lui oggi avrebbe dovuto e deve sottolineare con maggiore fermezza perché il problema di questo partito, scusate ma è pressoché impossibile parlare se... chiedo scusa, dicevo al al segretario che...ehm... mi permetto però di dire alcune cose ehm...che desidero sottolineare perché credo che vadano dette con maggiore fermezza e che questa mattina la fermezza non ci sia stata fino in fondo. Io credo che il problema di questo partito non sia stato Walter Veltroni. Io credo che sia mancata... io credo che sia mancata la leadership intesa come il mezzo per una linea politica di sintesi, una linea politica che pur nella più ampia discussione, nella più approfondita mediazione, che è necessaria in un partito grande come il nostro, però alla fine deve arrivare alla sintesi e la sintesi è mancata. La verità... e quindi io chiedo al segretario di dirci convintamente che questo cambiamento che noi abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Walter Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, abbiamo cambiato strategia, abbiamo la linea politica di sintesi, questo io chiedo al mio... al mio segretario. Questo chiedo, perché siamo apparsi come un partito lontano dalla realtà, dalle cose reali, noi siamo... non siamo stati capaci ciascuno di parlare oltre il proprio elettorato. Mai una parola chiara, mai una linea netta e soprattutto mai una linea unica. E' per questo motivo che i nostri elettori... è per questo motivo che i nostri elettori, io dico per disperazione e per assenza di alternativa, hanno votato e votano Di Pietro che è a capo di un partito fai da te personale e personalista che con il centrosinistra non ha nulla a che vedere. E il problema... e il problema non è stato quello di averlo scelto come nostro alleato, ma è stato quello di avergli fatto fare da solo opposizione su temi che ci appartengono come il conflitto di interessi e la questione morale. Io l'ho detto... io l'ho detto più volte a Udine: la differenza tra noi e l'Italia dei valori sta nel fatto che noi parliamo in tanti e iniziamo sempre i nostri discorsi con 'io'. Loro aprono i discorsi solo in due modi: Berlusconi ha detto, l'Italia dei valori dice. La differenza è enorme, si vede. La diversità è la ricchezza del nostro partito, ma io chiedo a questo partito di imparare a votare, di imparare ad assumere decisioni se necessario anche solo a maggioranza, se necessario anche lasciando a casa qualcuno. Io...ehm...allora...io...io dico che dobbiamo imparare a parlare unitariamente da Pd. E' giusto il dissenso, è giusta la... la scelta di coscienza, ma la libertà di coscienza non deve essere il paravento dietro il quale nascondersi quando non siamo uniti. E dobbiamo smetterla ... e dobbiamo smetterla di pensare che il nostro problema sia soltanto come comunichiamo ai giornali perché non è così, perché ci mettiamo tanto del nostro e vi faccio alcuni esempi: su un argomento come quello del testamento biologico è giusta la libertà di coscienza, ma quando c'è una pro... una posizione prevalente all'interno del Partito democratico questa deve avere il giusto riconoscimento perché altrimenti... perché altrimenti si finisce con il parlare solo della posizione di dissenso e non di tutte le altre, si finisce per riguardare l'astensione e non la compattezza del resto del gruppo. Quindi... quindi trovo, segretario e glielo dico veramente con grande semplicità, te lo dico, trovo che sia un errore assoluto quello di avere indicato come capogruppo alla Commissione Sanità del Senato chi non è portatore della posizione prevalente.

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