lunedì 27 aprile 2009

UDINE Vandalismi contro la lapide di un partigiano

(rassegna stampa da Messaggero Veneto)


A Cussignacco
Un gesto politico o un atto vandalico, in ogni caso, un atto di disprezzo nei confronti della figura di uno dei “caduti per la Libertà”. È quando ha voluto esprimere l’ignoto incendiario che, nella notte fra sabato e domenica, ha appiccato il fuoco alla corona d’alloro che è stata collocata durante la cerimonia del 25 Aprile in via Vicenza a Cussignacco alla presenza del sindaco Furio Honsell e di una piccola folla.A segnalare ai carabinieri l’accaduto, ieri mattina, alcuni residenti che hanno notato la lapide in memoria di Mario Foschiani annerita, la corona d’alloro bruciata e, con essa, il nastro e il tricolore che la cingevano. Non è la prima volta che quella lapide diventa obiettivo di gesti vandalici. Un decennio fa, all’indomani della cerimonia, sono comparse sul monumento scritte ingiuriose tracciate con al vernice spray. Lo scorso anno la corona è stata tolta e riposta accanto a un cassonetto, in un’altra occasione è stata addirittura sottratta. Il significato di questi gesti sfugge ai più. Ma ad esprimere un commento sull’accaduto è Carlo Enrico Tincani, ex presidente della circoscrizione – dall’83 all’85 e dal ’98 al 2003 – e attuale segretario del Circolo Pd nº5 “Cussignacco”. «Se l’anonimo incendiario è un fascista – sostiene – ci meraviglia il fatto che abbia scelto il modo più vile per offendere la memoria di un giovane partigiano comunista che non ha esitato a sacrificare la propria vita per gli ideali di cui tutti, nostalgici compresi, possono ancora godere i frutti».«Se è, come probabile – continua Tincani – un giovane che non sapeva come ammazzare il tempo di notte e che ha fatto una bravata del genere, così, per gioco, sappia che ha oltraggiato una persona che, invece, sapeva come usare il suo tempo per gli altri, sapeva inoltre, come fossero il carcere, la tortura e la morte». Il fatto che quella lapide sia stata, ancora una volta, oltraggiata, ha comunque, secondo Tincani, una chiara valenza politica. «Ciò significa – sintetizza – che Mario Foschiani continua a dare fastidio anche da morto. Significa che Libertà, Giustizia, Pace e Democrazia, a qualcuno danno ancora fastidio, che qualcuno vorrebbe forse che ad essi si sostituissero l’autoritarismo, la giustizia a senso unico, lo scontro politico e il regime».

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