domenica 26 aprile 2009

RASSEGNA STAMPA: IL GAZZETTINO


Cerimonia alle malghe per il 25 aprile «Porzûs sia il tempiodella ritrovava unità» L’auspicio del viceministro Cossiga

Udine Il capo dei "fazzoletti verdi" della Osoppo Federico Tacoli, il cappellano della divisione Redento Bello e il commissario politico della Garibaldi Natisone Vanni Padoan già dieci anni fa si strinsero la mano, testimoniando quello spirito di pacificazione che oggi fa di Porzûs «il tempio della ritrovata unità del nostro paese». Sono parole di Giuseppe Cossiga, sottosegretario alla Difesa del Pdl e figlio del presidente emerito della Repubblica che alle malghe in cui si consumò l’eccidio del 7 febbraio 1945 venne in visita nel 1992. Il figlio ieri ha celebrato con una breve e informale cerimonia il 25 aprile proprio davanti alle malghe, a sottolineare «come il Governo consideri questo luogo un sacrario per chi difese i valori cardine della nostra Costituzione ancor prima che essa fosse stesa. Tali valori sono la libertà, la democrazia e l’amore della Patria che i martiri di Porzûs incarnano perfettamente». Cossiga ha rimarcato come queste non siano vuote parole ma intenzioni concrete, come testimonia il voto in Commissione di mercoledì prossimo che farà partire l’iter istituzionale che porterà alla definizione delle malghe come Monumento Nazionale. In mattinata, il presidente della Regione Renzo Tondo, a margine della cerimonia commemorativa della Liberazione alla Risiera di San Sabba, aveva detto che non intendeva «inseguire le polemiche sul 25 aprile». «Ragiono per temi molto semplici - aveva aggiunto - perché essere semplici significa andare al nocciolo della questione. L'insegnamento che mi ha dato mio padre, che è stato partigiano è quello di guardare avanti». Migliaia le persone in corteo alla cerimonia di Udine, dove molti dipendenti di aziende in crisi hanno sfilato in difesa del loro diritto al lavoro.
I carabinieri hanno trovato le opere ieri notte. Erano nascoste in un fienile di Basiliano Furti, il museo non si accorge Dalla pinacoteca del Castello rubati quadri di Giandomenico Tiepolo e Quaglio

Udine Udine è la città del Tiepolo e ad accorgersene sono stati anche i ladri, ma il clamoroso colpo messo a segno nella pinacoteca dei Civici Musei è fallito prima che dell’opera d’arte si perdesse traccia. Nella notte tra venerdì e ieri, come nella scena di un film, il quadro di Giandomenico Tiepolo trafugato, "S. Vincenzo Ferreri", è stato trovato dai carabinieri tra la paglia in un fienile di Basiliano. Recuperata anche un’altra opera, la "Sacra famiglia e Santi" di Giulio Quaglio. La valutazione di mercato per i due quadri raggiunge i 300mila euro. Le opere erano nella disponibilità di un nomade, a cui si è arrivati indagando sul furto di monete antiche avvenuto nei giorni scorsi ad opera di un dipendente comunale. Pareva che non fosse stato sottratto altro, e solo a distanza di tempo, grazie a un sopralluogo agli altri piani museali, si è scoperta la scomparsa dei dipinti (la Procura ha sollecitato i Musei a formalizzare al più presto la denuncia). Il furto mette in evidenza il problema della sicurezza e della tutela delle opere custodite in Castello. Chi ha rubato i due dipinti molto probabilmente è uscito dalla pinacoteca con i quadri sotto il braccio. E nessuno se n’è accorto.
POZZUOLO
Elettrodotto Il Comitato incontra Zaia a Conegliano

Pozzuolo Risponde ad alzo zero il comitato che si batte contro l’elettrodotto, alle dichiarazioni fatte da Terna rispetto a costi e necessità di sicurezza energetica per la regione, conseguenti all’installazione di una rete aerea da Ronchi a Udine ovest. Il presidente del Comitato per la difesa del Friuli rurale, Adelvis Tibaldi infatti annuncia per domani a Conegliano un incontro con il ministro dell’agricoltura Luca Zaia. «Gli esporremo le nostre valutazioni sul tracciato che Terna vuole portare avanti e le conseguenti gravi conseguenze per gli agricoltori delle zone soggette al passaggio». «C’è da chiedersi- prosegue Tibaldi- per quale motivo la Terna, nella persona del suo portavoce e dei suoi tecnici, abbia fatto queste affermazioni». «Ancor più plateale – continua Tibaldi – la richiamata circostanza per cui l’elettrodotto comporterebbe l’eliminazione delle linee esistenti in un progetto di estesa realizzazione mentre il progetto di demolizione non compare nelle carte odierne ed i comuni interessati sono scomparsi dall’elenco».
UDINESE
Terza vittoria consecutiva doppietta di D’Agostino
Prima della partita Pozzo ha confermato l’allenatore Marino

Udine Terza vittoria consecutiva in campionato per l’Udinese, la seconda in trasferta. Ieri nell’anticipo di Verona contro il Chievo la squadra bianconera ha giocato un buon primo tempo andando in vantaggio con un rigore per un fallo di Yepes su Quagliarella, trasformato alla perfezione da D’Agostino. Nella ripresa prima una grande prestazione di Handanovic ha presenrvato la porta bianconera che ha dovuto capitolare sul colpo di testa di Pelissier. Nel finale di partita l’Udinese ha saputo sfruttare bene lo sbilanciamento in avanti del Chievo e nei minuti di recupero un cross di Quagliarella ha trovato D’Agostino libero sul secondo palo che con in tiro al volo ha siglato il gol della vittoria. Prima della partita Pozzo è entrato negli spogliatoi e alla squadra ha confermato che Pasqaule Marino sarà l’allenatore anche nel prossimo anno. «Si fanno tante chiacchiere su Pasquale Marino - ha dichiarato il patron - ma garantisco che il nostro tecnico ha un contratto per altri quattro anni e quindi rimarrà con noi».
La mostra mancata per Dino Basaldella

Cent’anni fa nasceva a Udine lo scultore Dino Basaldella, fratello maggiore di Mirko e Afro. A celebrare questo importante anniversario sarà una mostra organizzata non a Udine, ma a Matera, al Museo della scultura contemporanea. L’esposizione sarà inaugurata il 13 giugno. La domanda sorge spontanea: perché una mostra così si fa a Matera e non a Udine?
Consegnato ieri a Zugliano all’associazione Rawa
Premio "Balducci"alle donne afghane

Udine È stato consegnato ieri a Zugliano all'associazione femminile afghana 'Rawa' il premio 'Honorits Dignitatis Balducci', promosso dall'omonimo centro di accoglienza diretto da don Pierluigi Di Piazza. Il premio è stato assegnato per «l'esemplarità, il coraggio, la coerenza, l'impegno e la perseveranza» dell'organizzazione. A riceverlo è stata la rappresentante di Rawa, Maryam Rawi. La 'Revolutionary Association of Women of Afghanistan', organizzazione indipendente di donne afghane in lotta per i diritti umani e la giustizia sociale in Afghanistan, fu fondata da un gruppo di intellettuali afghane guidate da Meena - assassinata nel 1987 a Quetta, in Pakistan - dopo l'occupazione sovietica nel dicembre 1979. Rawa fu direttamente coinvolta nella resistenza, ma al contrario della maggior parte dei guerriglieri fondamentalisti islamici chiese fin dall'inizio democrazia e secolarizzazione. Attualmente opera sia in Pakistan che in Afghanistan con attività sociali, dall'istruzione all'assistenza sanitaria.
Fiamme dolose davanti a un impianto di betonaggio a Basiliano. Distrutti due mezzi
Rogo, danni per 450mila euro
Imprenditore denuncia: «Hanno cercato di fermare la mia attività»
La polizia avvia indagini

Basiliano Indaga la Squadra Mobile sul rogo doloso che l’altro ieri sera ha distrutto un’autobetoniera e un’autocarrata (ha un braccio che si estende per 45 metri ed è l’unica della zona) causato danni per 450mila euro. La vittima è Giuseppe Sciascia di San Daniele. «Hanno cercato di fermare la mia attività - denuncia - il lavoro è diminuito e siamo in troppi nel mio settore». L'episodio è avvenuto in un piazzale antistante l'impianto di betonaggio della Cementi Zillo.
Tondo visita le truppe in Libano

Tondo va in Libano. Il presidente della giunta regionale la prossima settimana farà visita al contingente militare italiano e alle autorità locali. Partirà a bordo di un aereo militare, donerà al contingente italiano un'ambulanza dotata di alta tecnologia per le operazioni di peace keeping che l'esercito italiano svolge in Libano dal 2006.
Rapinato dai camionisti Due arresti

Due camionisti sloveni sono stati arrestati per concorso in rapina dalla polizia. Ieri notte, in via Oderzo, nella zona industriale di Udine, spacciandosi per poliziotti internazionali hanno costretto a scendere dall’auto un ventottenne. Ne è seguita una colluttazine a scopo di rapina.

LA CJACARADE
Quarant’anni dopo nelle stesse piazze del Friuli le cose cambiano e le risposte non sono mai uguali

di Andrea Valcic Mi è sembrata per un momento una scena tratta da un telefilm della serie "E.R. Medici in prima linea". Poi invece mi è apparsa in tutta la sua semplice e contemporanea realtà. In piazza Libertà accanto all’autoambulanza di servizio, ci stava un giovane con la divisa da operatore sanitario del primo soccorso. La tuta blu, con le scritte e le croci di accompagnamento, gli calzava a pennello. Se qualcuno avesse in mente uno spot pubblicitario per una campagna di sensibilizzazione o di arruolamento, il modello è già pronto e vincente. C’è unica sorpresa: il volontario della Cri era un giovane di colore. Lo stupore non contiene nessun elemento di razzismo, ma solamente la constatazione della prima volta. Non ricordo infatti di averne visti altri svolgere queste mansioni. Un bel passo avanti nell’integrazione e contro i pregiudizi: Il primo intervento che può determinare la tua sopravvivenza è nelle mani di "un fratello nero". Come cambia velocemente la nostra vita e ciò che avviene attorno a noi. Quasi a conferma, lì vicino sfilano i fazzoletti rossi, verdi, quelli a strisce grigio azzurre con il triangolo dei detenuti politici nei lager nazisti. Ogni anno qualcuno in meno, e l’assenza del sorriso triste di Rosina Cantoni pesa su tutti. Un volantino firmato dal Movimento Studentesco di Udine sembra stampato apposta per riportarci indietro nella memoria, esattamente a 40 anni fa. Era una bella giornata e faceva caldo anche il 25 aprile del 1969. Si inaugurava il monumento alla Resistenza di piazzale XXVI luglio, oratore il ministro democristiano Rumor che alla fine non riuscì nemmeno a iniziare il suo discorso, sommerso dai fischi della contestazione studentesca. Si rivendicava il ruolo rivoluzionario della Resistenza: il Pci ne aveva tradito gli ideali e via dicendo. La speranza di un mondo nuovo sembrava possibile, anzi vicina come la Cina. Dopo 40 anni il Celeste impero domina i mercati e la Costituzione rischia grosso, sottoposta a un fuoco di fila di possibili revisioni. Ieri c’erano in fondo al corteo anche gli studenti, le loro parole d’ordine, nemmeno troppo gridate, a difesa dei diritti dei più deboli, contro le recenti e mai cessate scorrerie dei fascistelli locali. In difesa insomma, come lo sono quanti stanno rischiando di perdere il posto di lavoro. «Resistenza- insomma-ora e sempre». Dopo 40 anni una magra consolazione.
CODROIPO
Una cinquantina di fansa Londra con i Sextress
REGIONE
Edilizia, ecco il disegno di legge che semplifica gli interventi
CRISI
Si tratta per il futuro di Elektron settimana decisiva per Safilo

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